Maurizio Zaffiri: "in tre anni L'Aquila Rugby punterà ai play off con giocatori aquilani"

Una chiacchierata con il capitano nero verde tra prospettive nazionali, obiettivi aquilani e prospettive per il futuro. Maurizio Zaffiri svela il suo pensiero su tutti i temi caldi del rugby cittadino e nazionale.

-Domenica si va in trasferta a Parma. All'andata ci fu la grande vittoria dell'esordio.

Per noi è molto importante, ma la dobbiamo affrontare con tranquillità, consapevoli che sicuramente non sarà l'ultima spiaggia. Dobbiamo essere consapevoli dei nostri mezzi e andare a fare la nostra partita.

-Sarà  però una specie di ultima spiaggia per loro...

Loro saranno sicuramente agguerriti. Da Parma arrivano molte notizie contrastanti. C'è chi dice che il cammino della società parmense sia giunto al termine e che stiano per chiudere i battenti. Qualcuno dice che il loro bilancio sia ampiamente in negativo e che la dirigenza non riesca a sostenere i passivi. Insomma sembra ci sia una situazione di difficoltà ma noi non dobbiamo preoccuparcene. Quando accadono queste cose le squadre possono reagire in due modi distinti. Possono arroccarsi e creare situazioni negative all'interno dello spogliatoio, oppure possono trovare proprio nella difficoltà la grinta giusta per lottare fino alla fine. Io credo che a Parma troveremo la seconda ipotesi e che dovremo essere bravissimi per avere la meglio.

-Sei appena rientrato dall'infortunio che ti ha tenuto lontano dai campi. Come procede il recupero?

Io sto bene, adesso ho solo bisogno di aggiungere minuti di gioco per ritrovare l'adeguata forma fisica, ma non credo che ci vorrà molto. A Calvisano ho giocato 80 minuti e devo dire che sono andati molto bene.

-Parliamo un secondo del Sei Nazioni. Jacques Brunel ha cambiato molto e sembra abbia dato il là alla via del rinnovamento. Un po' come L'Aquila Rugby ha inserito nuovi innesti e giovani interessanti, pensiamo ad esempio a Venditti. Come giudichi queste scelte?

Stiamo parlando di due livelli diversi, comunque è evidente che le scelte di Brunel siano indirizzate al contingente cambio generazionale, soprattutto in vista dei prossimi mondiali. Il suo è un lavoro a lungo termine. Ha comunque mantenuto una squadra che ritengo perfettamente competitiva e la formazione che scenderà in campo sabato in Francia credo sia ben equilibrata. I giovani innesti sono molto interessanti. A me dispiace per Totò Perugini, ma la sua esclusione rientra proprio nell'ottica di ricambio di cui parlavo. Invece non posso che fare un grande in bocca al lupo ad Andrea Masi, unico aquilano che scenderà in campo, e a Venditti.

-Fra due settimane si gioca Italia Inghilterra all'Olimpico, davanti a 70.000 spettatori..

E' un grandissimo risultato per la Federazione e per tutto il movimento. Credo che questo traguardo sia stato raggiunto grazie all'impegno di molti e allo straordinario spettacolo che questo sport riesce ogni volta a garantire in campo. Sarà davvero emozionante vedere lo stadio Olimpico pieno per l'Italia di rugby e, mi preme ricordare, che il tutto avverrà nella massima sicurezza senza la necessità di celerini o controllori sugli spalti. Sarà senza dubbio un bellissimo momento per tutto lo sport italiano.

-Torniamo all'Aquila. Al di là della trasferta di Parma gli altri scontri diretti saranno tutti casalinghi. Come sarà questo girone di ritorno?

Dobbiamo procedere secondo le priorità. Innanzi tutto si deve raggiungere la salvezza, che era l'obiettivo posto ad inizio anno dalla dirigenza, poi si potrà pensare ad altro. Credo che questa stagione possa rappresentare una grande vetrina e un ottimo risultato per tutti i giovani nero verdi che stanno affrontando un torneo diverso rispetto a ciò a cui erano abituati. Sono ragazzi di ottima qualità e devono solo credere nei propri mezzi.

-E invece guardando un po' più in là?

Sono convinto che nel giro di tre o quattro anni L'Aquila Rugby potrà puntare ai play off con una formazione fatta di soli aquilani.

Matteo De Santis