Maxi incentivi ai dirigenti, Brucchi difende la scelta ma Fracassa propone di dare i soldi ai poveri

Brucchi ribadisce: "Cifra ridotta al minimo"

18 Dicembre 2013   13:10  

Come prevedibile, ha dato immediatamente adito a discussioni la decisione del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi di pagare a sei dirigenti comunali incentivi per complessivi 480.000 euro.

La cifra è senza dubbio consistente, e fa ancor più impressione in un periodo di tagli e spesa pubblica ridotta all'osso, ma il primo cittadino teramano ha inteso difendere e motivare la decisione, approvata venerdì dalla giunta.

"E' una prassi prevista dalla legge, che abbiamo applicato al minimo sindacale" - ha affermato Brucchi - "e poi in due anni abbiamo effettivamente provveduto ad una drastica revisione della spesa, risparmiando circa mezzo milione di euro sui dirigenti".

"Del resto, i sei destinatari degli incentivi" - ha concluso il sindaco - "rappresentano il numero più basso possibile per il funzionamento degli uffici, ripartendosi anche il lavoro dei loro ex colleghi. La cifra comprende sia la parte fissa dello stipendio che quella variabile legate ai risultati, e non sarà tra essi ripartita equamente".

In altre parole, almeno il 30% di quei 480.000 euro non finiranno quindi automaticamente in tasca ai responsabili dei settori. Da qui la controproposta lanciata dal consigliere Franco Fracassa, al lavoro per stilare una normativa che individui possibili ridimensionamenti, secondo cui "i dirigenti potrebbero dare una dimostrazione di grande solidarietà devolvendo una parte della quota variabile del loro stipendio in favore di disoccupati o famiglie bisognose".


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