Mazzette in cambio di rimborsi: ecco l'asse Del Turco-Angelini

Rivelazioni shock del procuratore Trifuoggi

14 Luglio 2008   18:55  

Prove schiaccianti che inchiodano alle loro pesanti responsabilità il presidente Del Turco e suoi fedelissimi.. Milioni di euro di tangenti richiesti all'imprenditore della sanità privata, il reo confesso Vincenzo Angelini, in cambio di favori e protezione. Quasi 20 milioni di euro intascati per fini personali e partitici, mentre agli abruzzesi il presidente, l'assessore Mazzocca e il segretario particolare Quarta, raccontavano degli immensi e dolorosi sforzi che stavano compiendo per risanare la disastrata sanità abruzzese.

Altro che teorema, come insinuato dal premier Silvio Berlusconi o dal suo fedelissimo Daniele Capezzone. questo ed altro, molto altro ha rivelato il procuratore generale di Pescara Nicola Trifuoggi nell'incontro con i giornalisti convocati per illustrare l'operato dell'inchiesta che ha portato in carcere il presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco e vari consiglieri e dirigenti.
"Abbiamo voluto questa conferenza stampa - ha esordito il procuratore - per evitare di mandare in circolo notizia infondate e contraddittorie che provocano più danni di una informazione corretta. E anche per consentire legittime critiche al nostro operato".
L'indagine ha preso il via un paio di anni fa, insieme a quella sulla Fira, la Finanziaria della Regione Abruzzo, che ha gia' portato a molti arresti in merito ai fondi Docup. L'apporto della Fira nella cartolarizzazione e' stato determinante e questa operazione sui debiti della sanità. "Destava molti sospetti - ricostruisce Trifuoggi - per il modo in cui e' stata condotta". Dopo la prima segnalazione "corposa" arrivata dal Nucleo regionale di polizia tributaria di Pescara, hanno preso il via gli accertamenti e sono emerse "troppe illegittimita' perche si potesse parlare solo di disinvoltura amministrativa". E' stato quindi individuato il "maggior percettore di questi benefici, il titolare di una casa di cura privata, Vincenzo Angelini, che dopo essere stato sentito più volte di fronte a contestazioni che non lasciavano spazio ad altro, ha deciso di raccontare la storia che e' stata oggetto della misure cautelare di oggi". Questo "indagato-collaboratore", come lo ha definito Triffuogi, e' stato sottoposto a "pressioni particolari, forti, sia da persone che facevano parte della precedente giunta che di quella attuale". Anche altre persone hanno "lucrato e richiesto tangenti", ma non per tutti e' stata richiesta la misura cautelare. Almeno per il momento.
"Abbiamo le prove - afferma dunque il procuratore - del pagamento di una barca di soldi, di una marea di soldi, circa 30 miliardi di vecchie lire, 15 milioni di euro che avrebbero potuto far funzionare l'ospedale di Pescara e tutti quelli abruzzesi, invece di arricchire qualcuno..."
"Abbiamo riscontri documentali - incalza il procuratore - da intercettazioni telefoniche ed ambientali: subito dopo ogni richiesta di tangenti c'era una nuova riunione di Giunta per decidere un provvedimento a favore di Angelini. Abbiamo i ticket dei telepass autostradali di quando i soldi venivano portati a Collelongo, a casa del presidente Del Turco". E aggiunge Trifuoggi: "Sono stati sentiti dei testimoni, persone che hanno accompagnato chi consegnava le tangenti a casa del presidente e che sapevano "tutta una serie di cose".

Stando alla confessione di Angelini, Del Turco avrebbe chiesto l'autunno scorso all'imprenditore un milione di euro, scontato poi a 750 mila, necessari per portare con sé nel Pd, nel momento della costituzione, otto senatori. I soldi dovevano cioè servire a Del Turco per vincere la sua battaglia interna allo Sdi contro il segretario del partito Enrico Boselli..
In cambio la Giunta regionale avrebbe adottato provvedimenti favorevoli, e protezione da eventuali ispezioni delle forze dell'ordine nelle sue strutture.
Le dazioni di tangenti agli amministratori regionali sono proseguite, secondo i calcoli della Procura di Pescara, fino a febbraio di quest'anno. Le tranche di denaro richieste a mano a mano sono state di 200mila euro, 250 mila e 300mila euro.
Il ruolo di collegamento fra Del Turco ed Angelini lo avrebbe avuto il neo capogruppo del partito democratico Camillo Cesarone, fedelissimo di Del Turco .
Cesarone e' un ex-sindacalista della Uil, ha lavorato presso la clinica privata di Angelini, Villa Pini, e proprio mentre era in quell'ambito e' stato eletto consigliere regionale delle liste dello Sdi, lo stesso del presidente Del Turco. Secondo le dichiarazioni di Angelini e' stato Cesarone a far presente che "Del Turco poteva stare si' a sentire l'imprenditore, ma queste audizioni non potevano essere gratuite". Ci sarebbe stata "una continua richiesta di denaro per se' e per gli altri del gruppo, con qualche sfarfallio di soldi di minore entita'", chiosa il procuratore Trifuoggi.
A seguire un'altra rivelazione shock: questa mattina, uno degli arrestati , l'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, è stato trovato in possesso di una valigetta contenente 113.000 euro, mentre era a bordo della sua Porsche. Subito dopo l'arresto, avvenuto a Francavilla al Mare, Conga come noto, ha avuto un malore.

Per il presidente Ottaviano Del Turco e per gli altri arrestati e' previsto un isolamento in carcere per tre giorni. Lo ha disposto il gip nelle ordinanze di custodia cautelare. Lo ha detto il Procuratore Trifuoggi durante la conferenza stampa. Gli arrestati in questi tre giorni non potranno incontrare i difensori.


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