Memoria calpestata: il Comune rade al suolo il parco dedicato all’eroe

23 Luglio 2025   15:55  

Un atto gravissimo ha colpito la città, consumandosi in silenzio fin dalle prime ore del mattino. Nel cuore dell’Aquila, il Parco Luca Polsinelli, intitolato all’alpino caduto in Afghanistan, è stato oggetto di un intervento radicale: decine di alberi sono stati abbattuti senza preavviso, tra la costernazione generale e il dolore di un’intera comunità.

A denunciarlo pubblicamente è Massimo Prosperococco, figura rispettata in città, che sui social ha lanciato un grido di allarme destinato a fare eco. Il suo post su Facebook è stato inondato da commenti sconvolti: cittadini increduli e indignati che definiscono l'accaduto un oltraggio alla memoria e alla natura. Un vero e proprio shock collettivo.

Il gesto, infatti, va ben oltre l’aspetto ambientale: si tratta di un attacco simbolico a un luogo dedicato alla memoria di un militare caduto per la patria, a cui era stato anche eretto un monumento commemorativo. Il parco rappresentava un luogo di raccoglimento e identità civica, un punto di riferimento per ricordare il sacrificio di Polsinelli.

L’amministrazione comunale, dal canto suo, ha difeso l’operazione, affermando che verranno piantati nuovi alberi e che l’intervento rientra in una più ampia riqualificazione della zona, coinvolgendo l’area della ex Caserma Rossi. Tuttavia, l’opinione pubblica resta fortemente contraria: diverse forze politiche, come Sinistra Italiana, PD e L’Aquila Coraggiosa, denunciano la mancanza di trasparenza, accusando il Comune di aver ignorato le alternative tecniche suggerite da esperti.

Le immagini che circolano online mostrano ruspe in azione, tronchi abbattuti, rami spezzati: una scena che molti definiscono struggente e inaccettabile. Secondo il Co.N.Al.Pa e altri ambientalisti, l’intervento causerà danni duraturi all’ecosistema urbano, privando i cittadini di un polmone verde e aumentando l’impatto del calore estivo sulla salute pubblica.

Il fatto che tutto sia avvenuto senza coinvolgere la cittadinanza ha amplificato la percezione di una gestione autoritaria del territorio, incapace di ascoltare e valorizzare la storia locale. “Hanno cancellato ombra, memoria, radici”, ha scritto un utente sotto il post di Prosperococco. Parole che riassumono lo sgomento diffuso.

L’Aquila si interroga: può un’opera pubblica giustificare la cancellazione di un luogo della memoria? È accettabile che si agisca senza confronto su temi così delicati? Per molti la risposta è no, e quanto accaduto resterà come una ferita aperta nella coscienza collettiva.

Nel cuore della città, il vuoto lasciato dagli alberi è anche un vuoto di rispetto e riconoscenza verso chi ha servito il Paese con onore. Un gesto che, per tanti, rappresenta non solo un errore politico, ma un vero e proprio affronto alla memoria di un eroe.


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