Menna (Udc): ''E' un rimpasto avulso dalla realtà''

30 Gennaio 2011   16:57  

 “Siamo stati facili profeti (magra consolazione) nei giorni scorsi, quando abbiamo rilevato che la soluzione alla crisi, data dal Governatore Chiodi, non appariva una soluzione adeguata alla drammaticità dei problemi che abbiamo di fronte, né una risposta alle emergenze e i bisogni delle diverse realtà territoriali abruzzesi, ma riaffermava quella politica di figli e figliastri”.

Lo ha detto oggi Antonio Menna, capogruppo Udc al Consiglio regionale, intervenendo nel dibattito che si è aperto sulla la vicenda del rimpasto della Giunta regionale.

Secondo Menna “la posizione coraggiosa e coerente assunta dal Vice Presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, merita attenzione e rispetto perché in piena sintonia con le argomentazioni che l’Udc va sostenendo da tempo e che mettono a nudo metodi che il tempo e le diverse esperienze hanno già superato.

Cosicché oggi, anche il centro-destra si accorge della necessità di garantire alla città dell’Aquila e all’intera provincia aquilana una propria rappresentanza all’interno del Governo regionale. Una decisione che arriva con molto ritardo - stigmatizza Antonio Menna - e si caratterizza per metodi sbagliati attraverso un’operazione meccanica e senza il supporto di una strategia programmatica mirata.

Ma quello che è più grave è che ancora una volta, Chiodi non ha giocato questa partita nella sede naturale: il Consiglio regionale, ma nelle segreterie politiche abruzzesi o romane, per applicare con zelo e ubbidienza la linea del manuale Cencelli, invece di ascoltare e mettere in pratica le nostre sollecitazioni per avviare un confronto costruttivo e propositivo sulle emergenze della Regione: dall’occupazione ai servizi, dai temi della ricostruzione a quelli del riequilibrio territoriale, dalle vicende della Sanità a quello del contenimento della spesa pubblica. Chiodi ha finito per scontentare tutti per accontentare solo la sua maggioranza. L’Abruzzo ha bisogno di ben altro.

Ha bisogno, ad esempio, di una classe politica che sappia interpretare i bisogni della sua gente e determinare uno sviluppo armonico ed equilibrato. Ha bisogno di servizi efficienti e diffusi sul territorio a cominciare da quelli socio-sanitari, come l’Udc sollecita e che la recente vicenda dell’ospedale di Guardiagrele ha confermato. A quasi due anni dal terremoto e a quasi metà percorso della legislatura, Chiodi deve dare una svolta alla sua azione di governo che ancora oggi non vediamo al di là di sporadici annunci e niente più.”


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