Mercante (M5S): "La Regione blocchi la stangata sui pazienti e sulle famiglie della Ex-Art 26"

26 Settembre 2014   09:51  

“Ancora una volta stiamo assistendo ad uno scollamento tra gli intenti dichiarati alla stampa e le azioni concrete conseguenti che andrebbero messe in atto. Nel mezzo sempre loro, i più bisognosi, i più indifesi”.

Questo il commento del Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, nel corso della sua visita alla Piccola Opera Charitas di Giulianova.

“La Piccola Opera Charitas - ha dichiarato Mercante - ente no profit dedito alla assistenza ed al recupero delle persone diversamente abili, è solo una delle tante strutture dislocate sul territorio abruzzese che rischia, dal 1° ottobre prossimo, di subire le pesanti ripercussioni imposte dagli ultimi decreti del Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso.

Tra pochi giorni, infatti, i pazienti affetti da disabilità più o meno gravi e che necessitano dei servizi di riabilitazione erogati dalle strutture accreditate saranno costretti a sborsare cifre ingenti per usufruire delle cure necessarie, essendo stato posto a loro carico un obbligo di compartecipazione che oscilla dal 30 al 60% della spesa complessiva, ovvero dai mille ai duemila euro mensili.

La Regione – ha spiegato Mercante – avrebbe dovuto concludere il percorso, già avviato, di riconversione e riorganizzazione delle strutture previste dall’art. 26 della L. 833/1978.

Tale percorso, reso necessario dalla contrazione delle prestazioni riabilitative erogabili a carico del SSR, avrebbe condotto, con le opportune differenziazioni, all’introduzione di un ticket di entità certamente più modesta rispetto a quanto previsto con gli ultimi provvedimenti commissariali.

Il risultato di una manovra, caratterizzata inspiegabilmente da così tanta urgenza, è che, ancora una volta sono i cittadini più deboli, già costretti a convivere, giorno per giorno, con gravi problemi di salute e con le difficoltà quotidiane che ne derivano, a pagarne le conseguenze.

Nonostante l’Assessore Paolucci abbia dichiarato, nell’ultima settimana, che sarà la stessa Regione a provvedere al pagamento della quota di compartecipazione a carico dei cittadini, ad oggi nessuna comunicazione è arrivata alle strutture di riabilitazione che tra pochissimi giorni si vedranno, pertanto, costrette ad applicare le nuove tariffe.

E non è certamente ipotizzabile – ha continuato Mercante – un accollo di tali somme da parte dei Comuni, costretti a fare i conti con bilanci sempre più ristretti. All’Assessore e al commissario ad acta per la sanità chiedo, quindi – ha concluso Mercante – in attesa che venga completato il processo di riconversione e riorganizzazione delle strutture di riabilitazione, da perfezionare auspicabilmente anche attraverso un attento ascolto dei gestori delle strutture stesse, di attivarsi al più presto al fine di sospendere l’efficacia dei nuovi decreti.

Pur confidando nella approvazione, nella prossima seduta del Consiglio regionale, della risoluzione presentata dai gruppi di opposizione a tale scopo, mi auguro che una risposta, da parte di Paolucci e D’Alfonso, possa intervenire ancora prima. Solo, in questo modo sarà possibile valutare con chiarezza quali dovranno essere le modalità ed i costi di erogazione dei servizi assistenziali e tutelare, conseguentemente, le fasce più deboli e disagiate”.


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