Mercati finanziari: nel 2023 sarà recessione? L'analisi di Mercati24

19 Gennaio 2023   10:02  

Se il 2022 ha lasciato i risparmiatori con l'amaro in bocca per le performance negative delle principali asset class, sull'anno appena iniziato le sensazioni sono alquanto contrastanti, in particolare quelle degli analisti finanziari: a chi si aspetta un 2023 di ripresa dei mercati, in virtù di una fase di normalizzazione sul fronte inflazione, si contrappone infatti chi intravede nell'imminente scoppio di una recessione l'innesco di nuove turbe sulle borse internazionali.

Gli esperti di Mercati24, noto portale di formazione sugli investimenti online, ritengono che proprio il persistente clima di incertezza dovrebbe far riflettere sull'opportunità di far coesistere nelle allocazioni di portafoglio immobilizzazioni di lungo periodo e strategie di breve termine, almeno fino a quando non vi sarà una maggiore visibilità sullo scenario che potrebbe delinearsi da qui in avanti. Per fornire ai lettori uno strumento di supporto nel costruire una diversificazione multi-strategy, sul sito ufficiale è stato rilasciato un approfondimento, in cui vengono toccate varie tematiche di stretta attualità. I consigli di trading su Mercati24 sono particolarmente utili per orientarsi sui mercati e per aiutare a scegliere di volta in volta l'operatività più idonea al contesto di fondo.

Inflazione ancora driver principale dei mercati finanziari

Una parte del lavoro della Redazione di Mercati24 si rifa all'outlook sul 2023 rilasciato dall'associazione degli operatori dei mercati finanziari: secondo gli esperti di Assiom Forex a dettare i tempi di un eventuale recupero dei benchmark azionari e obbligazionari sarà l'inflazione, destinata a rientrare su valori più vicini ai target di medio e lungo termine, grazie alle misure di tightening messe in atto dalle Banche Centrali e a causa degli effetti del rallentamento economico. La contrazione, tuttavia, dovrebbe essere circoscritta ai primi trimestri del 2023, dopodiché è lecito attendersi una stabilizzazione dei PIL dei paesi avanzati.

Se negli Stati Uniti la dinamica inflattiva appare in controllo dopo le ultime rilevazioni -il top dei tassi al 5% dovrebbe essere raggiunto a marzo, per esser pronti a tagliare in caso di necessità-, nell'Eurozona ci si aspetta un pivot intorno al 10% nella prima parte dell'anno, per poi rientrare gradualmente prima verso il 7% e successivamente consolidare intorno al 3%. La BCE continuerà ad incrementare il costo del denaro, come già annunciato, ma la riduzione di bilancio procederà ad un ritmo molto lento, per non rischiare di mandare in corto circuito il mercato dei bond.

Il difficile compito delle Banche Centrali

Come evidenziato dagli esperti di Mercati24, la Banca Centrale Europea avrà molto da fare nel futuro prossimo; non solo quindi la lotta serrata all'inflazione, cercando di non deprimere troppo i mercati finanziari. Nel breve termine la BCE dovrà evitare infatti che la stretta monetaria riporti su livelli di guardia il volume di NPL degli istituti di credito, poiché ci sarà necessità di continuare a finanziare con ingente liquidità le transizioni digitali ed energetiche già in corso.

Nel panorama Europeo uno sguardo particolare è riservato ai debiti pubblici dei paesi più suscettibili alle manovre sui tassi e fra questi ovviamente figura anche l'Italia. Per il decennale italiano gli analisti individuano un range di rendimento compreso tra 4,2% e 4,70, con lo spread BTP-Bund che dovrebbe attestarsi a ridosso dei 240 punti base. Nella seconda parte del 2023 una maggior chiarezza sulle guidance delle Banche Centrali dovrebbe comunque favorire un riassorbimento della volatilità sui titoli di stato.

Nell'approfondimento di Mercati24, chiaramente, è dato ampio spazio alla situazione dei mercati azionari, il comparto che maggiormente stuzzica l'interesse dei risparmiatori. In questo caso i temi sono molteplici, ma il focus degli addetti ai lavori è incentrato sulla riapertura definitiva della Cina dopo il fallimento delle politiche zero Covid e sull'eventuale implosione del sistema sociale ed economico della Russia, con conseguente onda lunga che potrebbe coinvolgere altri paesi.


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