Metanodotto Snam, Trivellazioni, Inceneritore l’Abruzzo da regione verde a regione bucata

L'IDV chiede consiglio straordinario prima del 29 gennaio

21 Gennaio 2016   15:37  

L’Abruzzo all’epoca del Governatore D’Alfonso è rappresentato con idee di sviluppo ambiziose, che parlano di Masterplan  e di Porti turistici, di Infrastrutture moderne e di collegamenti veloci, di Piste ciclabili e di sentieri naturalistici, di Parchi nazionali e di riserve integrali, di Beni culturali ed ambientali, con l’intento di creare lavoro e benessere.

E’ il programma del centrosinistra che ha vinto le scorse elezioni regionali.

Ad oggi, l’Abruzzo è nei fatti diversa della sua rappresentazione, perché queste idee declamate non trovano attuazione per svariati motivi e, soprattutto, sono frenate da Politiche nazionali di  sviluppo industriale che richiedono uno sfruttamento del territorio e delle acque, incompatibile con le scelte politiche regionali.

Basta ricordare alcune decisioni calate dall’alto, come le Trivellazioni nell’Adriatico, il Metanodotto della Snam e la possibile realizzazione di un inceneritore di rifiuti: queste decisioni, se si concretizzeranno, impediranno l’attuazione di tutto il programma del centrosinistra e, soprattutto, negheranno ai cittadini abruzzesi uno sviluppo basato sulle peculiarità e le risorse del territorio ed  ai giovani  un futuro dignitoso nella loro Regione.

La Regione Abruzzo, prima ancora della mobilitazione dei cittadini, deve far valere le ragioni della sua esistenza ed il ruolo di Istituzione che programma lo sviluppo del suo territorio, rispettoso di ambiente, cultura e storia.

Il Presidente, Luciano D’Alfonso, batta un colpo con il Governo, prima del nuovo incontro della Conferenza Stato-Regioni del 29 gennaio, evitando il colpo mortale dal fuoco amico e si faccia aiutare da tutto il Consiglio Regionale e da tutte le forze politiche e sociali.

Vincere la battaglia contro l’aggressione al territorio abruzzese riguarda tutta la comunità regionale, non solo un Presidente o una maggioranza!

Ritengo, pertanto, opportuno allo scopo la convocazione di un Consiglio regionale straordinario per condividere una posizione forte ed unitaria al fine di tutelare il territorio da un’aggressione dannosa e pregiudizievole per lo sviluppo economico regionale, non per ragioni ideologiche o per spirito di contrapposizione, a cominciare dalla possibile realizzazione di un impianto di incenerimento di rifiuti, rispondente -tra l’altro- a politiche di smaltimento superate sul piano tecnico e gestionale.

 


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