Metanodotto, i comitati contro la Snam: cambi il tracciato

Sulmona: anche la Regione dica "no"

01 Luglio 2010   12:30  

"La migliore garanzia per la popolazione coinvolta nella realizzazione del metanodotto e della centrale di compressione è che la Snam rinunci al progetto e presenti serie alternative di tracciato così come prevede la legge". Lo afferma il comitato cittadini per l'ambiente di Sulmona dopo che la Snam è tornata alla carica per la realizzazione dell'opera. "La società dell'ENI spieghi, in modo dettagliato, per quali motivi un metanodotto denominato "Rete Adriatica" e progettato come raddoppio di quello che già esiste lungo la fascia costiera, dovrebbe invece passare lungo la dorsale Appenninica e cioé proprio dove le criticità di ordine sismico, ambientale e idrogeologico sono più elevate". Secondo il comitato cittadino per l'ambiente non si comprende perché territori a forte rischio, e già colpiti da eventi disastrosi, anziché vedere applicato il principio di precauzione, dovrebbero essere gravati da nuovi pericoli quando esistono valide alternative. "E' inoltre paradossale che la Snam parli di "sostenibilità" per un progetto che invece produrrà danni ingenti al patrimonio ambientale e agli habitat naturali - proseguono dal comitato - visto che il tracciato del metanodotto insiste proprio lungo il corridoio appenninico del progetto A.P.E. (Appennino Parco d'Europa) le cui finalità strategiche sono la tutela della biodiversità e la promozione di politiche di eco-sviluppo. E in attesa dell'intervento della Commissione Europea in merito al ricorso riguardante le mancata applicazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica e del procedimento unico di Valutazione di Impatto Ambientale il comitato conclude auspicando che "anche la Regione Abruzzo dica "no"ad un progetto fortemente pericoloso e dannoso".


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