Michele Serra e la satira sui terremotati

Sulle pagine de ''L' Espresso''

15 Giugno 2009   12:30  

Come spesso succede, dal dramma più totale si passa all'ironia tagliente, spietata, a volte irrispettosa. Chi pensava che almeno per i poveri terremotati ci fosse una sorta di indulgenza, una via di fuga da questa legge non scritta, è stato presto smentito. Sulle pagine de 'L'Espresso' compare un articolo, a firma di Michele Serra, nel quale si scherza, in maniera a tratti pesante, sulla condizione degli sfollati aquilani. Tutto questo è frutto della poca simpatia, mai tenuta nascosta, del giornalista nei confronti del premier Silvio Berlusconi. Il pezzo deride le varie proposte fatte dal Cavaliere per ricostruire una New Aquila.
Michele Serra ipotizza quattro soluzioni avanzate da Berlusconi per risolvere i numerosi problemi degli abitanti delle tendopoli: la soluzione personale, la soluzione artistica, la soluzione sportiva e la soluzione astronautica. La prima prevede una ricostruzione del capoluogo abruzzese sul modello di Villa Certosa su scala 1 a 100, con un massimo di 10 metri quadri per terremotato. All'interno di ogni casa dovrà trovarsi un novello Ken o una Barbie nuova di zecca. La soluzione artistica è quella di un reality show. Ogni terremotato dovrà, in sostanza, portare un book fotografico alla Protezione Civile sperando di essere selezionato per la prossima edizione del Gf, ambientata stavolta in una tendopoli. Il vincitore si aggiudicherà un soggiorno nella villa del premier in Sardegna. La terza soluzione presente nell'articolo di Serra, quella sportiva, vede L'Aquila come sede del Giro d'Italia, della finale di Champions League, dei Mondiali di baseball e delle Olimpiadi invernali. Il tutto, naturalmente, sullo sfondo del G8 e in concomitanza con una sessione straordinaria dell'Onu. Un ironico slogan, inoltre, campeggerà per L'Aquila a pubblicizzare questi eventi: 'Non lasceremo soli gli aquilani'. L'ultimo rimedio proposto, la cosiddetta soluzione astronautica, è quello più drastico: tutti i terremotati verranno spostati su Saturno per risolvere i problemi della ricostruzione.
Dunque il terremoto e le sue conseguenze diventano un nuovo strumento per attaccare Berlusconi. Gli sfollati come Noemi Letizia, diventano oggetto di scherno per esprimere rancore al Primo Ministro. Non volendo entrare nel merito del torto o della ragione, del sano diritto alla satira, dico solo che di argomenti per attaccare chi ci governa ce ne sono a iosa e tutti validissimi. Credo, però, che davanti ad una tragedia di queste dimensioni ci sia bisogno, soprattutto, di rispetto. Per chi non ha più una casa, un lavoro e una famiglia. Tutti coloro insomma che, in questo momento particolare, di ironia ne hanno ben poca. Anche se a farla è una satira di alta qualità.

Francesco Balzano

 


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