Migliaia di pratiche di case E bloccate. Chi vuole frenare la ricostruzione?

Il tremendo sospetto dell'assessore Di Stefano

04 Dicembre 2011   10:33  

Si riapre un altro fronte polemico nel tormentato cratere della ricostruzione aquilana. L'assessore del Comune dell'Aquila Piero Di Stefano afferma infatti senza mezzi termini: migliaia di pratiche per la riparazione delle case E fuori dai centri storici sono bloccate, la filiera dei controlli non funziona, e sorge dunque il terribile sospetto che ci sia qualcuno che preme sul freno, perchè forse i soldi non ci sono.

''Sono appena 1.670 i contributi definitivi rilasciati - si legge in una nota - a fronte di 8.340 pratiche E finora presentate. Un dato che conferma lo stallo in cui versa la ricostruzione delle case E fuori dai centri storici. E il Comune torna a sollecitare una decisa inversione di rotta.

La situazione è davvero paradossale perché ora Reluis e Cineas stanno esaminando le pratiche, ma non le integrazioni il cui controllo viene rimandato a una fase successiva. Ciò significa che i fascicoli restano in stand-by e che sarà inutile aspettare il rilascio in tempi rapidi dei contributi definitivi per poter far partire i lavori. Inoltre Reluis e Cineas stanno esaminando solo le pratiche presentate entro il 31 agosto, lasciando in un angolo le altre 800 arrivate dopo quella data.
 
Ad aprile Reluis e Cineas (che già hanno avuto una proroga) dovrebbero andar via, ma non è stato ancora definitivamente chiarito chi dovrà sostituire i due soggetti che incassano mille euro a testa per ogni pratica esaminata. Dunque, mille euro per ognuno degli appartamenti che compongono un condominio, più altri mille per le parti comuni.

Noi abbiamo già da tempo chiesto l’assunzione di 40 persone da formare in vista della scadenza della convenzione con Cineas e Reluis. Ma la richiesta è rimasta sul tavolo della struttura commissariale e gli addetti della filiera continuano ad operare creando ritardi ormai non più accettabili.

E intanto, i lavori non partono e i costi dell’assistenza alla popolazione restano elevatissimi. Cifre assurde, considerato che per la sola autonoma sistemazione vanno via circa 3 milioni 600 mila euro al mese.

E' necessario mettere in piedi una struttura comunale in grado di operare ora con Cineas e Reluis e a cui affidare, dopo aprile, il controllo delle pratiche.

Un’operazione che costerà cifre irrisorie rispetto alle parcelle finora distribuite e che dovrà essere il Comune a gestire.

La lentezza con cui la filiera si sta muovendo è riconducibile alla mancanza di fondi. Solo calcolando i contributi per i 1.500 condomini della periferia viene fuori una cifra che supera i 2 miliardi. Una somma ben più alta di quella che il commissario Chiodi dice di avere in cassa. Insomma, i ritardi sembrano studiati a tavolino. Anche per questo il commissariamento deve finire.''


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