Milleproroghe, Cia: mortificate le imprese agricole

10 Febbraio 2011   10:50  

"La misura e' ormai colma. Cosi' si distrugge l'agricoltura. Migliaia di imprese sono a serio rischio chiusura. Il ministro Giancarlo Galan deve intervenire immediatamente e fare in modo che anche per gli agricoltori arrivino concrete risposte. Se ancora una volta i problemi del settore verranno completamente ignorati, scenderemo in piazza. Svilupperemo una forte mobilitazione sull'intero territorio nazionale. Faremo sentire la voce della protesta in modo fermo e determinato. Siamo stanchi delle prese in giro, delle promesse mai mantenute, degli interventi che prima ci sono e poi scompaiono senza alcun perche'. Il governo non si puo' sottrarre alle sue responsabilita'". Lo ha sostenuto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in merito alla discussione in Senato del "Milleproroghe", durante la quale nei giorni scorsi erano stati accolti i provvedimenti relativi al "bonus gasolio", al comparto bieticolo-saccarifero e alle Associazioni allevatori (Apa) e che ora sono stati cancellati o accantonati.
"Sono anni - ha aggiunto Politi - che attendiamo misure efficaci a sostegno dell'agricoltura. Sono anni che chiediamo una svolta per le aziende agricole che vivono una situazione sempre piu' difficile e complessa, con costi asfissianti e redditi che continuano a scendere in maniera drammatica. E, invece, facciamo i conti con una realta' cruda: quella della completa disattenzione nei confronti dell'agricoltura. Un settore che probabilmente si vuole distruggere".
"In questi anni - ha rimarcato il presidente della Cia - abbiamo assistito solo a siparietti. Da una parte il governo a promettere, in testa il premier Silvio Berlusconi, dall'altra, gli agricoltori ad operare in un contesto pieno di ostacoli, impossibilitati a competere sul mercato. Non solo. I soldi si sono trovati unicamente per favorire un partito politico e per premiare i furbi, gli evasori, quelli che non hanno rispettato la legge. La vicenda delle quote latte e' ben nota a tutti".

COLDIRETTI: SCENDE DEL 2% PRODUZIONE NEL 2010

La produzione agricola subisce una contrazione del 2 per cento nel 2010 imputabile alla forte riduzione delle colture vegetali (- 5 per cento) e ad una crescita di tutte le attivita' di allevamento (+ 2,3 per cento). E' quanto stima a Coldiretti in occasione delle rilevazioni sulla produzione industriale elaborate dall'Istat, sulla base di una analisi su dati Ismea. I cali produttivi - sottolinea la Coldiretti - riguardano tutti le coltivazioni tranne l'olio di oliva ed in particolare l'ortofrutta (mele, pere, pesche, agrumi e kiwi, patate e pomodoro da industria), ma anche i cereali invernali, il mais e il riso. A differenza - continua la Coldiretti - sono in lieve ripresa le consegne di latte e in aumento le macellazioni di carni bovine, bufaline e suine, e avicole.
Il calo della produzione e' stato accompagnato - sostiene la Coldiretti - da segnali di ripresa sul versante dei prezzi che in media hanno fatto registrare un aumento del 3,7 per cento nel 2010 per effetto soprattutto del recupero negli ultimi mesi dell'anno. Cereali e lattiero caseari sono i settori che hanno mostrato un sensibile recupero dopo i crolli degli anni scorsi con un aumento rispettivamente del 10,2 per cento e del 10 per cento, secondo le analisi Coldiretti su dati Ismea.
Ad aumentare nel corso del 2010 sono stati pero' anche i costi di produzione con una crescita dello 0,5 per cento. Mangimi ed energia sono le voci che hanno fatto segnare le maggiori tensioni nell'anno appena concluso. Per i composti destinati all'alimentazione animale l'aumento medio - conclude la Coldiretti - e' stato del 5,4 per cento rispetto al 2009, mentre i prodotti energetici hanno avuto un rincaro del 2,7 per cento, con un punte del +4,7 per cento per i carburanti.


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