Modesto della Porta

Guardiagrele e il suo poeta.

01 Ottobre 2008   12:56  
E’ stato un momento inteso e significativo la commemorazione del 70 anniversario della morte di Modesto della Porta. Ricorda il sindaco Mario Palmerio: Modesto era il prototipo del guardiese che viene dalla tradizione, ironico e incurante dei richiami materialistici, ma in compenso sensibile agli affanni del quotidiano che volle vivere momento per momento, quasi un nichilista. Modesto seppe intrecciare le parole della sua terra, in trame luminose in acuti e suggestivi versi.Il suo capolavoro è forse la raccolta “Ta-pù", composto nel 1920. Modesto rappresenta un calzolaio, suonatore del trombone d'accompagnamento, strumento musicale presente nelle bande,il cui unico suono è, appunto, "Ta-pù". Questo calzolaio, come tanti altri artigiani dell'epoca, suonava nella banda durante il periodo delle feste, girando di città in città, non soltanto spinto da ragioni economiche, ma per passione, ed in questo lavoro sono espresse le sue amare riflessioni sulla vita.
Momento molto significativo della giornata guardiese è stata la presentazione del documentario della Unovideo dell’Aquila, per la regia di Gianfranco di Giacomantonio, che ricostruisce la vita di Modesto Della Porta attraverso il racconto e i ricordi di chi lo ha conosciuto, dei suoi compaesani, dei suoi amici più stretti.
Modesto, ricorda a tal proposito il suo amico Antonio Picone Stella, non era andato a scuola oltre le elementari e per lui parlare l’italiano equivaleva a tradursi in altra lingua. E se per ipotesi il suo dialetto natio fosse stato il napoletano, oggi Modesto Della Porta avrebbe forse un posto fra il Viviani e i De Filippo.

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