I carabinieri della compagnia di
Montesilvano hanno individuato nella citta' adriatica
una base per la clonazione di carte di credito. Nel corso del
blitz, promosso dal capitano Enzo Marinelli, i militari hanno
trovato delle carte di credito clonate e materiale acquistato
con queste tessere magnetiche. Un extracomunitario e' stato
arrestato. Altri due stranieri erano finiti in carcere nei mesi
scorsi. Maggiori informazioni saranno fornite in conferenza
stampa, alle 11.30, nella sede del comando provinciale dei
carabinieri di Pescara.
In carcere e' finito Olawale Kazeem
Adewusi, 33 anni, che sarebbe il terzo componente di una banda
di nigeriani specializzata nella realizzazione (e
nell'utilizzo) di carte di credito clonate e documenti falsi.
Il 28 maggio i carabinieri avevano gia' arrestato gli altri due
nigeriani mentre cercavano di utilizzare a Montesilvano delle
carte clonate. Al terzo componente del gruppo si e' arrivati
ieri attraverso una serie di accertamenti sui tabulati
telefonici e sulle transazioni telematiche. I militari
dell'Arma sono riusciti a risalire all'abitazione del terzo
uomo e hanno quindi eseguito un blitz. Con lui, che e' finito
in carcere, c'erano la moglie e un'altra donna, anche loro
nigeriane, che sono state denunciate. Nel locale e' stata
trovata tutta l'attrezzatura necessaria a clonare le carte di
credito e 21 tessere pronte per l'uso, intestate a persone
fittizie la cui identita' veniva poi riportata pure sui
passaporti (falsi) usati nei negozi per l'identicazione. I dati
delle carte di credito venivano trovati dai malviventi in parte
attraverso internet e in parte attraverso delle telecamere
piazzate sui bancomat. Tra la merce rinvenuta nell'appartamento
ci sono anche un orologio da 3.000 euro, abbigliamento di marca
per uomo e donna, calzature, cellulari costosi, borse griffate
e perfino un televisore a schermo piatto e un condizionatore
portatile. La spesa complessiva realizzata con le carte clonate
potrebbe sfiorare i 50 - 60mila euro, ha detto in conferenza
stampa il capitano Enzo Marinelli, comandante della compagnia
di Montesilvano. Dopo l'operazione di maggio era stato appurato
che i veri titolari delle carte di credito truffate erano
australiani, mentre stavolta e' ancora da accertare.