Montesilvano, presto il registro delle unioni civili. Di Mattia: "Censurare Forza Nuova"

29 Agosto 2012   12:48  

“Montesilvano non è omofoba e le dichiarazioni di stampo fascista del leader locale di Forza Nuova, candidato sindaco nelle scorse elezioni, sugli omosessuali sono assolutamente da censurare. I montesilvanesi ci hanno scelto per guardare avanti, all’Europa ed al futuro, ed un primo passo importante per il rispetto dei diritti civili è quello dell’istituzione del registro delle Coppie di fatto”. Con queste parole il sindaco di Montesilvano, Attilio Di Mattia, interviene nella polemica innescata dai manifesti offensivi di Forza Nuova contro gli omosessuali e sulle dichiarazioni dell’esponente locale di FN.

“Il 27 luglio scorso – aggiunge Di Mattia - anche Milano si è dotata del provvedimento, così insieme a Torino e Napoli è la terza grande città italiana a riconoscere diritti a coppie non sposate. Mi piacerebbe che Montesilvano seguisse la loro strada e diventasse una esempio per le città abruzzesi, diventando il centro della tutela dei diritti civili. A breve voglio portare in Consiglio Comunale la delibera di istituzione del provvedimento e chiedere una discussione franca, scevra da inutili polemiche e strumentalizzazioni, in cui al centro del dibattito vi sia la tutela dell’eguaglianza dei diritti, nel rispetto delle idee di ognuno.

Il registro delle Coppie di fatto è un provvedimento amministrativo, a mio avviso, di grande importanza simbolica che, inoltre, può garantire alle coppie non sposate di usufruire degli stessi servizi comunali riservate alle sposate. E’ anche un segnale importante alla politica nazionale che dovrà porsi il problema e dare risposte concrete con  provvedimenti normativi”.

“In questo modo – conclude il sindaco di Montesilvano - vogliamo tutelare le coppie omosessuali ed eterosessuali, in particolare le giovani coppie che una società moderna e civile non può emarginare nell’ambito dei diritti civili. In Consiglio chiederò un voto trasversale, non politico o partitico, ma che sia ancorato alla realtà di persone che scelgono sempre più la convivenza e che, soprattutto, guardi ai cittadini senza distinzioni in base alla loro sessualità. Perché se così non fosse, sarebbe davvero tornare indietro in quel passato di cui ancora oggi ci vergogniamo”.


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