Morire di Vodka, ma era quello che Avrebbe Voluto. L'Incredibile Storia di Humberto

17 Marzo 2015   11:01  

BRASILE - Il Brasile fa i conti con la nuova moda tra i giovani universitari, bere vodka fino al coma etilico e , spesso, lasciarci "le penne".

Così è morto Humberto Moura Fonseca, 23enne brasiliano, studente con ottimi risultati.

Nonostante il rendimento scolastico scriveva su facebook: «Meglio morire di vodka che di noia». 

Così è stato perché Humberto Moura Fonseca si è spento mentre i dottori cercavano di salvarlo dopo una serata a base di alcol finita in tragedia.

Solo l'ultimo dei tanti che stanno buttando la loro vita in questo modo.

 

Humberto era a una festa all'Università Julio de Mesquita a Bauru, in Brasile, quando un gruppo di studenti ha lanciato una sfida: una gara per scoprire chi sarebbe stato il temerario in grado di bere 25 “shottini” di vodka in meno di 60 secondi.

Humberto si è lanciato nella mischia e ha iniziato a trangugiare alcol come se fosse acqua: poco dopo aver finito l'ultimo bicchierino è svenuto.

Gli amici hanno chiamato immediatamente un'ambulanza, ma la corsa disperata e l'intervento dei medici non sono riusciti a salvarlo.

Per fortuna gli altri sei ragazzi che sono collassati a seguito della sfida adesso stanno meglio, ma restano in pericolo di vita.

«Avevano un avvelenamento da alcol e sono ancora in stato critico – ha detto un portavoce dell'ospedale – in particolare tre di loro sono ancora ricoverati in terapia intensiva».

«Ci stavamo divertendo quando a qualcuno è venuta l'idea della sfida – ha raccontato Rodrigo Pancetti, 23 anni, amico della vittima - Io aveva già bevuto troppo e non sarei stato in grado nemmeno di berne cinque, figuriamoci 25. Humberto si è lanciato».

Ma nessuno poteva immaginare che quella citazione del poeta russo Vladimir Majakovskij potesse diventare l'epilogo della vita di Huberto.

Adesso la polizia sta indagando.

«Due studenti del quarto anno di università sono stati arrestati per aver organizzato l'evento senza licenza e per aver potenzialmente causato la morte dello studente» ha riferito un portavoce delle forze dell'ordine. L'università, stringendosi al dolore dei parenti, ha ricordato che è severamente vietato bere alcolici al suo interno. Ma pare che ogni avvertimento sia rimasto inascoltato.


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