Morte di Donato Pangiarella, sarà cristallizzata la versione dell'inquilino dell'arrestata

L'uomo: "Ho aiutato a mettere in ascensore il corpo"

16 Settembre 2014   10:02  

Prosegue senza sosta il lavoro degli inquirenti per fare piena luce sulla morte di Donato Pangiarella, il 74enne di Spoltore il cui corpo senza vita è stato trovato circa nove giorni fa all'interno dell' ascensore in una palazzina di via Cerrano a Montesilvano.

La principale indagata per la morte del pensionato, la 33enne ambulante nigeriana Happy Ayegbeni, tuttora in carcere con l'accusa di omicidio preterintenzionale, aveva asserito di aver spinto l'uomo per difendersi da alcune esplicite avances di quest'ultimo, causandogli una ferita alla testa, ma affermando che subito dopo Pangiarella si era rialzato ed era entrato da solo in ascensore, all'interno del quale sarebbe poi deceduto per infarto (circostanza confermata poi dall'autopsia).

La versione della donna, tuttavia, contrasta in maniera evidente con quella rilasciata dal suo coinquilino, anch'egli di nazionalità nigeriana, che agli inquirenti ha invece dichiarato di aver visto la donna rientrare in casa con il 74enne, di essere andato nella sua stanza venendo però richiamato dai lamenti della connazionale e, soprattutto, di aver aiutato la Ayegbeni a mettere in ascensore Pangiarella.

L'uomo, non indagato, sarà ascoltato in tribunale la mattina del prossimo 26 settembre: il gip Maria Michela Di Fine ha accolto la richiesta di cristallizzazione della sua testimonianza, onde evitare che possa cambiare versione.


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