Morti sul lavoro: nel teramano altre 2 vittime

01 Giugno 2010   11:58  

Incidenti di lavoro gravissimi nel teramano. Entrambi sul lavoro.
Dall'inizio dell'anno i morti sul lavoro a teramop sono stati tre.

Giovedì scorsoa perdere la vita è stato un giovanissimo, Andrea Kasem operaio di 22 anni, di padre egiziano e mamma italiana. Andrea viveva a Villa Lempa, a Sant'Egidio, con i genitori e un fratello. E' morto folgorato.

Era al lavoro per saldare un gazebo di ferro da utilizzare per vendere frutta e verdura. Con lui c'era anche il futuro suocero. Andrea giovedì mattina era andato a Faraone nell'azienda del padre della fidanzata, per aiutare il futuro suocero a montare un gazebo in un'area dell'azienda stessa.
Avevano inziato a lavorare sul presto. Dopo un paio d'ore intorno alle 10.30 l'infortunio sul lavoro, avvenuto in pochi istanti.

Il giovane è stato investito da una tensione pari a 220 volt che non gli ha dato scampo.
Quando i vigili del fuoco sono giunti sul posto la saldatrice era staccata dalla presa, mentre dal contatore Enel usciva un filo lungo circa 30 centimetri, sprovvisto dello scarico a terra.
La mancanza di un quadro elettrico non ha permesso che scattassero il differenziale (o salvavita) ed il magnetotermico interrompendo così il passaggio di elettricità.

I soccorsi sono scattati immediatamente e sul posto, oltre a numerose ambulanze, è arrivato anche l'elicottero del 118, ma per il giovanissimo operaio non c'era più nulla da fare.

Un altro gravissimo episodio arriva da un cantiere edile di Silvi. Stavolta la vittima è un piastrellista di esperienza Giuseppe Di Marco, 63 anni. Anche in questo caso, come per il ragazzo di sant'egidio, la corrente è la causa della morte. Giuseppe Di Marco era sposato e padre di tre figli, ed era molto conosciuto. Fino a qualche anno fa la moglie aveva gestito un'avviata ferramenta che si trova in centro.
Dall'inizio dell'anno è la terza vittima sul lavoro del Teramano.

Ieri mattina l'anziano piastrellista si trovava in una casa in ristrutturazione di contrada Sorripe, nel territorio di Città Sant'Angelo, al confine con Silvi.
L'uomo era solo. L'evento tragico si è consumato in pochi istanti, dopo aver collegato un faretto alogeno alla presa della corrente: il salvavita è scattato, ma qualcosa non ha funzionato. Secondo le prime ricostruzioni della polizia l'uomo doveva utilizzare un faretto alogeno per i suoi lavori. Ha collegato un primo filo elettrico al contatore generale, che si trova all'esterno dell'abitazione, e poi un secondo filo che serviva per alimentare il faretto. Quando ha collegato i due fili non è successo nulla, ma quando è tornato sotto il portico della casa e ha preso il faretto da terra è stato raggiunto da una forte scarica elettrica che lo ha folgorato. I successivi accertamenti di polizia e Asl hanno stabilito che il salvavita è regolarmente scattato.
A scoprire il corpo è stato un agente di commercio che era passato nel cantiere proprio per far vedere dei prodotti al piastrellista. Ha dato l'allarme e le ambulanze del 118 sono arrivate in pochissimo tempo, ma per l'uomo non c'era più nulla da fare.

La morte, secondo l'esame medico, è stata immediata. E' probabile che l'uomo sia deceduto nella prima mattinata, forse intorno alle 8.
La procura di Pescara, competente per territorio, ha disposto il sequestro del cantiere e del contatore.

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore