Morto Carlo Pavone, ora per l'arrestato l'accusa è di omicidio e c'è rischio di ergastolo

L'accusato continua a proclamarsi innocente

17 Novembre 2014   09:45  

E' giunta all'epilogo la vicenda umana di Carlo Pavone, l'ingegnere 43enne di origine venezuelana raggiunto alla testa da un colpo di arma da fuoco la sera del 30 ottobre 2013, appena fuori dalla sua abitazione di via De Gasperi a Montesilvano.

Dopo essere stato in coma per oltre un anno, infatti, nella tarda mattinata di ieri l'uomo è deceduto, lasciando moglie e due figli. La morte dell'ingegnere, oltre a sconvolgere ancor di più una famiglia già duramente provata da un calvario che durava da più di dodici mesi, andrà ora a modificare anche il quadro accusatorio nei confronti di Vincenzo Gagliardi, colui che è accusato di avere esploso i colpi mortali.

Difatti per Gargliardi, 49enne dipendente delle Poste originario di Chieti, l'accusa di tentato omicidio andrà a divenire un'accusa di omicidio premeditato volontario, reato punibile anche con l'ergastolo. La riformulazione del reato prevede il giudizio in Corte d'Assise, in occasione del quale l'uomo, in carcere dallo scorso 28 maggio, potrebbe vedere alleggerita la propria posizione qualora rilasciasse una eventuale confessione.

Il pm aveva nei giorni scorsi già chiesto ed ottenuto per Gagliardi il giudizio immediato, fissato al 17 marzo 2015, mentre l'uomo, dal canto suo, non ha mai cessato di proclamare la propria innocenza, ammettendo solo una relazione con la moglie di Pavone (estranea all'inchiesta).


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore