Music chambers: la musica dal vivo nelle aree terremotate

80 brevi concerti per singoli ascoltatori

12 Agosto 2010   12:18  

Che futuro ha la tradizione della musica dal vivo? Ha senso proporre l'ascolto della musica dal vivo considerandolo una priorità culturale e sociale, e tanto più in una terra che ha dinanzi a sé, nel prossimo futuro, sfide enormi da affrontare? Il Festival "Pietre che cantano", che si sta svolgendo in questi giorni nei borghi storici dell'Aquilano e che ha ricevuto adesione e premio di rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, GIOVEDì 12 AGOSTO, con il progetto "Music Chambers for chamber music - 80 concerti per singoli ascoltatori", manda in scena contemporaneamente, in quattro diversi luoghi, ventidue musicisti, per una azione dimostrativa sul futuro della Musica, degli interpreti e del pubblico stesso.

 

 

Dalle ore 19 alle 21, con ingresso libero, presso le Scuole di Ocre, Fossa, Villa S. Angelo e S. Demetrio ne' Vestini saranno allestite 15 Camere musicali in cui il solista o il gruppo da camera eseguirà un concerto riservato a singoli ascoltatori della durata variabile dai dieci ai venti minuti. Grazie alla presenza attiva di numerosi giovani concertisti italiani, di cui molti abruzzesi, degli allievi della masterclass del Quartetto di Cremona, promossa dal festival, dei migliori allievi del Conservatorio di Musica "Alfredo Casella" dell'Aquila, e del coro CantAbruzzo, diretto da Rosella Pezzuti, saranno realizzati ben 80 brevi concerti.

 

 

Anche in una regione così provata dalla tragedia del sisma ed impegnata nella enorme sfida della ricostruzione materiale, ci si interroga, ponendola come questione prioritaria, sulle valenze complesse della tradizione culturale della musica dal vivo. 

Questi gli artisti coinvolti: il soprano Alessandra Maniccia, il chiarrista Alberto Melchiorre, il flautista Marco Caporaletti, i violinisti Alberto Bo, Federico Cardilli, Margherita Di Giovanni, Alessandro Secondi, i violisti Roberta Ardito e Riccardo Privitera, i violoncellisti Alessandra Cefaliello, Giulia Capannolo e Lorenzo Secondi, i pianisti Giovanni Cardilli, Fabio Capriotti, Marcella Coletti, Massimiliano Scatena, Alessandro Sette, Tommaso Turchetta, insieme agli stessi membri del Quartetto di Cremona e al direttore artistico, la pianista Luisa Prayer, accoglieranno nelle Music Chambers, quasi in forma privata, gli ascoltatori, offrendo loro l'esecuzione di brani di Bach, Mozart, Chopin, Schumann, Lalo, Prokofieff, Borodin.
  

E' la stessa Luisa Prayer, Direttore  artistico del Festival, a descrivere questo suo progetto musicale:

«E se in sala rimanessero solo uno, due, tre ascoltatori? Varrebbe ancora la pena di mantenere in vita la tradizione della musica dal vivo? Lo sperimentiamo insieme a moltissimi giovani musicisti provenienti da tutta Italia che, insieme ai loro colleghi del Conservatorio Casella e agli allievi della Masterclass del Quartetto di Cremona, faranno provare al singolo ascoltatore l'emozione di un concerto riservato, in cui vivere fino in fondo, a tu per tu con l'interprete, l'esperienza dell'ascolto dal vivo dell'opera musicale».

Nella situazione limite dell'ascolto riservato, sarà possibile mettere a fuoco la relazione biunivoca tra interprete e ascoltatore, che è soprattutto relazione umana. Questo tipo di concerto vuole mettere in primo piano il rapporto particolare e diretto che l'esecuzione dal vivo instaura tra l'opera, l'interprete e l'ascoltatore, il quale, in una situazione così esclusiva, può sperimentare fino in fondo la differenza con altre forme di spettacolo mediate (dal video, dalla radio, dal cinema etc.) e il valore aggiunto del rapporto umano immediato e biunivoco che l'esecuzione dal vivo offre. Nell'emozione di un concerto a tu per tu con l'interprete, si intesse la trama di un dialogo profondo, esclusivamente spirituale.

I musicisti coinvolti potranno scegliere liberamente e decidere lì per lì l'autore e il brano da eseguire di volta in volta, in riferimento al proprio strumento, alla propria fantasia e al proprio gusto.

 Un'esperienza totalmente coinvolgente e dal forte profilo artistico, culturale, educativo e civico, che caratterizza il programma dell' XI edizione del Festival "Pietre che cantano", un programma dedicato all'Aquila e al suo territorio, per valorizzare quelle radici culturali da cui potrà rigenerarsi, dopo il sisma del 2009.

Info: Associazione Culturale Pietre che Cantano, Sede Municipale, Ocre - tel. + 39 327 4910395

info@pietrechecantano.it - www.pietrechecantano.it

L'ingresso  è libero.


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