Napolitano ancora tra gli sfollati

Molti proprietari di case ''A'' non lasciano i campi

07 Settembre 2009   07:28  

Tornato fra i terremotati aquilani, era già stato all'aquila il 9 aprile scorso, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha detto "Non dimenticherò Onna, c'è fiducia nelle istituzioni".

Il Presidente della Repubblica ha poi partecipato al concerto del Maestro Muti alla Guardia di Finanza ed ha proposto per ben due volte l'inno nazionale per poi dichiarare, "è il nostro inno, perchè cambiarlo".

Ieri, poi, è stato riaperto un tratto della zona rossa (quello del Corso) ed è inoltre scaduto il tempo dell'assistenza ai proprietari di case agibili che con molta reticenza stanno lasciando i campi, in alcuni casi si sono anhe rifiutati di rientrare nelle proprie abitazioni, addirittura esibendo certificati medici che attestano claustrofobia e impossibilità post-traumatica a dormire sotto un tetto.

 

«Splendido esempio di solidarietà»

di Giustino Parisse (il Centro)

Il presidente Napolitano a Onna: c’è fiducia nelle istituzioni Il Capo dello Stato ha visto la chiesa distrutta dal sisma e che i tedeschi stanno ricostruendo. Non vi dimenticheremo mai e in particolare non potrò dimenticare Onna». Queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le aveva pronunciate il 9 aprile. Era una promessa fatta a chi non aveva più casa e affetti. A chi in pochi secondi aveva visto tutto un mondo svanire. Ha mantenuto la promessa. Ieri il Capo dello Stato è tornato nel paese simbolo del sisma. Ha notato i primi segnali della ricostruzione e di una vita che prova a riprendere il suo corso.
 Il Presidente della Repubblica è giunto a Onna alle 16,25, con 5 minuti di anticipo rispetto alla “scaletta” della sua visita. Ad attenderlo il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta (giunto in elicottero da Viterbo dove ieri mattina aveva incontrato Papa Benedetto XVI), il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, l’ambasciatore tedesco in Italia Michael Steiner, il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, la presidente della Provincia Stefania Pezzopane, il prefetto Franco Gabrielli, il presidente della Onna Onlus Franco Papola e tutte le altre autorità locali. Fra gli ospiti Bruno Vespa che attraverso il suo programma su Rai Uno «Porta a Porta» ha contribuito a realizzare il nuovo asilo.
 Il presidente è arrivato a Onna con un «corteo» di sole tre auto. Lui era in quella al centro. E’ sceso insieme alla signora Clio proprio davanti al luogo della memoria. E’ lì che, sotto un grosso albero, gli onnesi hanno voluto posizionare la statua della Madonna della Speranza e una targa dove ci sono i nomi delle 41 persone che la notte del sei aprile sono state cancellate dalla vita e dalla storia da una forza naturale che ha spazzato via tutto il paese. Napolitano si è avvicinato, ha fatto un leggero inchino, e ha sostato pochi secondi. Per me è stato difficile guardare quella scena come un normale cronista di un giornale locale. Lì fra quei nomi c’è la metà della mia famiglia. La commozione che sale fino alle lacrime è la nuova, terribile presa d’atto di una tragedia impossibile da dimenticare. Il Presidente è passato poi davanti agli onnesi che lo avevano atteso dietro le transenne. L’applauso, convinto, ha voluto significare il riconoscimento per una attenzione, da parte delle istituzioni, che c’è stata e che si spera continuerà a esserci. L’ambasciatore tedesco ha poi voluto far vedere al Capo dello Stato quello che la Germania sta facendo per Onna. Napolitano si è fermato davanti alla chiesa parrocchiale. Non è entrato. Ha notato la lunetta sul portale che ritrae l’immagine di San Pietro con in mano le chiavi del Paradiso. Ha chiesto se ci fosse un rosone (l’edificio sacro oggi è puntellato per cui la facciata è quasi totalmente invisibile). Si è informato sui lavori in corso. Ha chiesto della statua della Madonna delle Grazie salvata dai vigili del fuoco dopo il terremoto e adesso conservata nella scuola della Guardia di Finanza. Ha lasciato il paese «vecchio» e in macerie ed è tornato verso il nuovo villaggio, quello realizzato in meno di due mesi con i fondi della Croce Rossa e con l’impegno 24 ore su 24 delle ditte e dei tecnici della Provincia autonoma di Trento (era presente anche il presidente Lorenzo Dellai). Con Bertolaso a fare da guida, Napolitano è entrato nell’asilo in costruzione e in una delle casette che il 15 settembre saranno consegnate agli sfollati dal capo del governo, Silvio Berlusconi: due camere, un bagno, un ingresso con cucina. Intorno uno spazio per il verde. Non è una reggia, e nessuno l’aveva chiesta in verità. Ma è un luogo dignitoso dove stare il tempo (si spera poco) necessario a ricostruire il paese così come era prima dei sei aprile. Circondato dai giornalisti Napolitano ha detto: «Ho visto in questo piccolo centro un esempio splendido di cosa abbia significato la mobilitazione solidale del Paese dopo il sisma. Qui ci sono tanti pezzi di Italia che si sono riuniti nello sforzo per Onna. Qui c’é anche il grande contributo di un Paese amico, la Germania. Qui c’é la solidarietà del Trentino e degli italiani con i soldi raccolti attraverso la trasmissione Porta a Porta. C’é anche la capacità della Croce Rossa Italiana e di tutti coloro che hanno realizzato queste opere. E’ veramente una prova concreta di cosa abbia significato la mobilitazione solidale dell’Italia».

 

(foto il Centro)


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore