Nasce collana di studi sulla storia dell'Aquila sostenuta dalla Fondazione Carispaq

Monumenta Civitatis Aquilae

05 Giugno 2012   13:02  

Con la presentazione dei primi due volumi ("Istoria sacra delle cose più notabili della città dell’Aquila" a cura di Gianluigi Simone e "Liber reformationum 1467 – 69" a cura di Maria Rita Berardi) che si svolgerà venerdì prossimo 15 giugno alle 17.30 presso l’Auditorium della Carispaq all’Aquila, prende il via una nuova interessante iniziativa editoriale sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila.

Una nuova collana che nasce con l’obiettivo di riscoprire capitoli di storia aquilana spesso dimenticati se non del tutto sconosciuti. I Monumenta che si vogliono proporre vanno oltre l’ambito cronologico e tematico dell’antica raccolta, ambendo a pubblicare, in edizioni commentate e criticamente sorvegliate, l’intero corpus dei testi letterari e storiografici prodotti all’Aquila nei secoli XIV – XVIII; cinquecento anni di vicende di importanza internazionale o soltanto locale che hanno visto la città vivere in un’alternanza continua di splendore e decadenza a causa di guerre e dominazioni, pestilenze e terremoti.

“Con la collana Monumenta Civitatis Aquilae - spiega Carlo de Matteis curatore del progetto - si intende dar vita ad un ambizioso progetto editoriale, di valore culturale e civile a un tempo, volto alla pubblicazione dei testi letterari, storiografici e documentari aquilani dalla fondazione della città fino al XVIII secolo. Si tratta di un corpus imponente di testimonianze che ben poche città italiane possono vantare, note solo agli addetti ai lavori e talora inedite, in questa sede ripubblicate, o pubblicate per la prima volta, a cura di specialisti, ad un ritmo di due volumi l’anno, per un più vasto pubblico di lettori e di appassionati grazie al contributo della Fondazione Carispaq che si è fatta carico dell’iniziativa da me proposta. I primi due volumi riguardano opere edite per la prima volta: L’Istoria sacra delle cose più notabili della città dell’Aquila di G. G. Alferi (da un codice della Biblioteca Vaticana), un panorama dell’architettura religiosa aquilana alla fine del Cinquecento e il Liber reformationum 1467-69, (dall’Archivio di Stato dell’Aquila), il più antico verbale conservato delle sedute della Camera aquilana”.

Un progetto nuovo, dunque, di ampio respiro e lunga durata con il quale si vuole ricostruire il quadro di una civiltà della scrittura, in poche altre città italiane di provincia praticata quanto all’Aquila.

“Con il sostegno a questa nuova iniziativa la Fondazione Carispaq  – spiega il Presidente Roberto Marotta – intende contribuire alla migliore conoscenza di attività, ingegni e realizzazioni che hanno illustrato, attraverso i secoli, le valenze socio culturali di una città. Mi piace anche pensare che la riscoperta e la diffusione della conoscenza di fatti, personaggi e opere famose del nostro territorio possa servire anche ad avere maggiore consapevolezza della ricchezza della nostra storia. Consapevolezza che deve essere di tutti noi in un momento delicato come quello della ricostruzione che L’Aquila e il territorio colpito dal sisma del 6 aprile scorso, sta affrontando”.  


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