Natale: Coldiretti, sotto l'albero 5,5 milioni di cesti gastronomici

Tre ore ai fornelli in famiglia ed una spesa da 4,3 miliardi

19 Dicembre 2012   12:06  

Sono oltre 5,5 milioni gli italiani che sognano di trovare sotto l'albero il tradizionale cesto natalizio con i prodotti dell'enogastronomia, che cresce nei consensi e si afferma come il regalo meno riciclato nel tempo della crisi.

E' quanto emerge dalla presentazione dell'analisi della Coldiretti/Swg "Il Natale sulle tavole degli italiani" nel corso della quale e' stata allestita la piu' vasta esposizione dei caratteristici cesti di prodotti tipici di Natale delle diverse regioni italiane per tutte le tasche.

"Si tratta di una occasione per conoscere meglio le specialita' alimentari del proprio territorio che consente peraltro di ripetere l'acquisto anche al di fuori del periodo natalizio grazie alla vicinanza e all'identificazione delle realta' produttive coinvolte", afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che "la tracciabilita' dei prodotti con l'etichettatura e' anche una garanzia per difendersi dalle truffe che si moltiplicano con l'arrivo delle feste".

I consigli della Coldiretti per quasi un italiano su tre (30 per cento) che aspetta l'ultima settimana per acquistare i regali di Natale sono quelli di verificare sempre l'etichetta dei prodotti alimentari nei casi in cui e' obbligatorio renderla evidente sui banconi, come la frutta e verdura, ma anche nei casi in cui e' meno evidente come l'extravergine, in cui spesso la provenienza delle olive e' indicata in caratteri minuscoli nel retro della bottiglia.

Per altri prodotti, in cui ancora non e' obbligatorio indicare l'origine in etichetta, e' piu' facile spacciare per Made in Italy quello che non lo e'; e' dunque meglio preferire i prodotti a denominazione di origine riconosciuti dall'Unione Europea (Dop/Igp) o quelli presenti nell'elenco regionale dei prodotti tradizionali.

Ad esempio, per le lenticchie, nell'elenco sono inserite quelle di S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), Colfiorito (Umbria), Valle Agricola (Campania), Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), Villalba, Ustica e Pantelleria (Sicilia), mentre quelle di Castelluccio di Norcia sono Igp.

 "Si tratta di una occasione per conoscere meglio le specialita' alimentari del proprio territorio che consente peraltro di ripetere l'acquisto anche al di fuori del periodo natalizio grazie alla vicinanza e all'identificazione delle realta' produttive coinvolte", afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che "la tracciabilita' dei prodotti con l'etichettatura e' anche una garanzia per difendersi dalle truffe che si moltiplicano con l'arrivo delle feste".

I consigli della Coldiretti per quasi un italiano su tre (30 per cento) che aspetta l'ultima settimana per acquistare i regali di Natale sono quelli di verificare sempre l'etichetta dei prodotti alimentari nei casi in cui e' obbligatorio renderla evidente sui banconi, come la frutta e verdura, ma anche nei casi in cui e' meno evidente come l'extravergine, in cui spesso la provenienza delle olive e' indicata in caratteri minuscoli nel retro della bottiglia.

Per altri prodotti, in cui ancora non e' obbligatorio indicare l'origine in etichetta, e' piu' facile spacciare per Made in Italy quello che non lo e'; e' dunque meglio preferire i prodotti a denominazione di origine riconosciuti dall'Unione Europea (Dop/Igp) o quelli presenti nell'elenco regionale dei prodotti tradizionali.

Ad esempio, per le lenticchie, nell'elenco sono inserite quelle di S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), Colfiorito (Umbria), Valle Agricola (Campania), Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), Villalba, Ustica e Pantelleria (Sicilia), mentre quelle di Castelluccio di Norcia sono Igp.

3 ORE AI FORNELLI PER PRANZO IN FAMIGLIA 
Per ben il 40 per cento delle famiglie italiane la preparazione del pranzo di Natale 2012 richiede oltre tre ore di lavoro ai fornelli.

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Swg "Il Natale sulle tavole degli italiani" dalla quale si evidenza peraltro che in una famiglia su quattro si impiegano fra tre e cinque ore e nel 12 per cento delle famiglie si arriva addirittura a superare le cinque ore. Una attenzione alla tavola piu' importante dell'anno giustificata dal fatto che il 92 per cento degli italiani trascorrera' il Natale 2012 in casa propria o in quella di parenti e amici.

Appena il 3 per cento degli italiani - precisa la Coldiretti - andra' al ristorante o in trattoria mentre l'un per cento si rechera' in uno dei ventimila agriturismi italiani dove piu' facilmente e' possibile riscoprire i piatti della tradizione natalizia.

Il Natale e' infatti molto spesso l'occasione per tornare a gustare i piatti del ricordo dai tortellini in brodo dell'Emilia Romagna al cappone in Lombardia, ma anche u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la pizza di Franz nel Molise, lu rintrocilio in Abruzzo, le pabassinas con sa sapa in Sardegna, la carbonata con polenta in Valle D'Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i canederli in Trentino, la brovada e muset con polenta in Friuli, i quazuni'elli in Calabria, il pandolce in Liguria, la pizza de Nata' nelle Marche, i buccellati in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana o l'insalata di rinforzo in Campania.

Piatti che - conclude la Coldiretti - richiedono tempo ed esperienza spesso tramandata da generazione in generazione.

PER LA TAVOLA UNA SPESA DA 4,3 MILIARDI 
Gli italiani spenderanno 4,3 miliardi per imbandire le tavole della feste di fine anno 2012, con gli alimentari e le bevande che sono l'unica voce di spesa che sostanzialmente tiene nel tempo della crisi.

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti "Il Natale sulle tavole degli italiani", sulla base dell'indagine "Xmas Survey 2012" di Deloitte dalla quale si evidenzia che i cibi rappresentano il 36 per cento delle spese di Natale. Non si rinuncia dunque a preparare pranzi e cenoni o a gratificare parenti e amici con gustosi omaggi utili ma - sottolinea la Coldiretti - si qualifica la spesa, con una netta preferenza di prodotti del territorio locali e Made in Italy.

Si assiste - precisa la Coldiretti - a una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio che si esprime sempre di piu' attraverso la preparazione delle ricette del passato che, nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita, rimangono fortemente radicate nella popolazione.

Secondo l'indagine Coldiretti/Swg il 59 per cento degli italiani responsabili della preparazione dei pasti portera' in tavola prodotti Made in Italy, il 23 per cento addirittura locali o a chilometri zero e l'11 per cento prodotti biologici, mentre un 18 per cento guardera' alle offerte e al basso prezzo.

Ben il 44 per cento degli italiani preferisce acquistare prodotti locali - e lo fa soprattutto perche' ha un valore anche economico - e il 35 per cento dei cittadini e' convinto che acquistando prodotti locali si crei ricchezza locale.

"E' un segnale importante di fiducia nella ripresa del Paese che va sostenuta anche nel momento di fare la spesa con l'acquisto di prodotti italiani", ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che "si tratta di una responsabilita' a sociale nei confronti del lavoro e dell'economia del proprio territorio che si diffonde tra i cittadini nel tempo della crisi".

Una tendenza che riguarda anche i regali.


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