'Ndrangheta nella ricostruzione, Biasini a processo per spaccio di cocaina

16 Maggio 2012   10:42  

Nuovi guai per l'imprenditore aquilano Stefano Biasini, che gli investigatori hanno scoperto essere il "gancio" della 'Ndrangheta nella ricostruzione.

Il giovane rampante è ora incriminato, assieme a un complice, anche per un giro di spaccio di cocaina. Biasini, attualmente ai domiciliari, sarà processato in tribunale il 14 dicembre.

Le indagini sono partite dalle intercettazioni dell'inchiesta, che lo ha coinvolto, sulle infiltrazioni della criminalità calabrese negli appalti della ricostruzione post terremoto.

Secondo l'accusa Biasini, avvelendosi del suo amico, Marco Plevani (e di una terza persona che in precedenza era uscita dall'inchiesta patteggiando) avrebbe organizzato un giro di spaccio nel capoluogo e in particolare a Paganica.

"Prendiamoci un caffè", "Prendiamoci una birra", "Prendiamoci un aperitivo" oppure "Vieni felice", "Portami la fattura" erano alcune della frasi del linguaggio in codice utilizzato da Biasini e dagli altri due.

Tutti, ma in particolare Biasini, secondo quanto scritto nella relazione della polizia giudiziaria di cui Il Centro pubblica alcuni stralci, non esitavano "a intrattenere rapporti con elementi pericolosi e appartenenti a cosche calabresi da cui proviene parte dello stupefecente come avvalorato per il caso di un altro sospettato tratto in arresto in occasione del suo viaggio dalla Calabria all'Aquila con un cospicuo quantitativo di stupefacente".

"L'attività illecita, dunque - si legge sempre nella relazione - non è occasionale ma è stata stabilmente posta in essere dagli indagati che ne traggono sostentamento".

Il giudice per le udienze preliminari Giuseppe Romano Gargarella, tuttavia, nel decreto di rinvio a giudizio parla soltanto di poche cessioni e di pochi quantitativi.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore