Niente fecondazione eterologa a Pescara, l'ospedale non è tra i centri abilitati

Rosati: "Noi all'avanguardia in oncologia"

16 Settembre 2014   10:37  

Uno dei temi ultimamamente di più sentito dibattito inambito sanitario riguarda senza alcun dubbio la fecondazione eterologa, che avviene quando il seme o l'ovulo provengono da un soggetto esterno alla coppia.

Tra i centri dove è possibile usufruirne in Abruzzo, tuttavia, non vi è l'ospedale "Spirito Santo" di Pescara, dove almeno per il momento non si prevedono sviluppi al riguardo. La conferma è giunta anche dal primario di Ginecologia ed Ostetricia, il professor Maurizio Rosati, che ha affermato come "il  nostro reparto non si sta organizzando per l'eterologa per il semplice motivo che in Abruzzo ci sono altri centri deputati, ed è giusto che ogni presidio coltivi i propri elementi di eccellenza: qui a Pescara, infatti, bbiamo tecniche all'avanguardia in campo oncologico".

La situazione, tuttavia, potrebbe cambiare a breve in conseguenza delle decisioni che potrebbero essere prese dalle Regioni, che proprio in questi giorni stanno provvedendo a deliberare in materia. Secondo le linee guida stabilite dalla conferenza delle Regioni, l'eterologa potrà essere gratuita o con ticket, ma solo per le donne "riceventi" in età potenzialmente fertile: il limite è stato fissato a 43 anni, fin quando per un massimo di 3 cicli il trattamento potrà essere a carico del Servizio sanitario nazionale, mentre dopo i 43 si dovrà pagare.

Per quanto riguarda l'età dei donatori, questa è stabilita in 18-40 anni per gli uomini e 20-35 anni per le donne, con donazione gratuita. Le coppie richiedenti dovranno obbligatoriamente essere composte da coniugi maggiorenni, sposati o conviventi in modo stabile e viventi. Imprescindibile sarà inoltre la presentazione del certificato di infertilità o sterilità, che dovrà essere accertato da un medico.


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