Niente tacchi a spillo e mani in tasca all'Itis di Avezzano e Accademia di Belle Arti dell'Aquila

Preside siamo in zona sismica, bisogna educare alla prevenzione

26 Ottobre 2015   17:31  

Dopo la guerra a scuola contro minigonne e pantaloni a vita bassa ora è scattata la caccia ai tacchi a spillo.

A dichiarare battaglia contro abbigliamenti succinti e modaioli e contro particolari tipi di calzature è, da anni, sempre lo stesso istituto scolastico: l'istituto Tecnico Industriale di Avezzano (L'Aquila).

Mentre nel passato la mannaia disciplinare aveva colpito i pantaloni a vita bassa, ritenuti sintomo di sciatteria, oggi le motivazioni della circolare contro i tacchi superiori a 4 centimetri attengono la sicurezza delle persone.

Il dato relativo agli infortuni in ambito scolastico, dovuto all'uso di particolari calzature (tacchi a spillo, zeppe, infradito), ha indotto le autorità scolastiche dell'Itis di Avezzano a emanare una circolare con la quale si richiamano studenti, personale impiegatizio e ausiliario al rispetto delle norme sulla sicurezza nei posti di lavoro.

"La direttiva non è frutto di una fantasia puritana - ha dichiarato la preside, Anna Amanzi - ma di un'esigenza seria, cioè insegnare agli studenti la prevenzione e l'educazione, soprattutto in una zona ad alto rischio sismico come la Marsica".

I professori, però, ritengono eccessiva la direttiva: " Non sono mai venuta a scuola con i tacchi - ha dichiarato una professoressa - ma questa misura mi sembra davvero un eccesso".

"Non entro nel merito della circolare - ha commentato incredula un'altra docente - ma posso dire che io e le mie colleghe non siamo d'accordo".

Anche gli studenti hanno qualche perplessità: "Pensassero a cose più serie - ha sostenuto una studentessa- per esempio a riscaldare la scuola". "Non ho mai visto una professoressa o una mia compagna di classe con i tacchi - ha commentato un'altra alunna - qualche volta mi è capitato invece di vedere in tacchi qualche operatore scolastico".

Analoga circolare sulla sicurezza è stata emanata anche dalle autorità dell'Accademia delle Belle Arti dell'Aquila raccomandando agli studenti di non scendere le scale con le mani in tasca poiché il rischio di caduta è maggiore.

È quanto precisa l'ingegner Mario Colella, responsabile della sicurezza dell'istituto tecnico industriale di Avezzano e dell'Accademia di Belle Arti dell'Aquila, sottolineando inoltre che "non di divieto si tratta, quello di Avezzano, ma solo di rispetto delle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni".

"Sono - ha precisato - misure preventive che trovano riscontro nel decreto n.81/2008 con il quale all'articolo 20 si invitano i lavoratori a prendersi cura della propria e dell'altrui salute. Inoltre - ha aggiunto - trattandosi di una zona ad alto rischio sismico evidentemente il pericolo di calzare particolari tipi di scarpe aumenta il rischio della propria incolumità.

Trattandosi di una struttura pubblica le responsabilità ricadrebbero inevitabilmente sulle autorità preposte".

"La scuola è una comunità educante - sottolinea infine Anna Amanzi - e qualora non ci fosse il rispetto di queste direttive sulla sicurezza scatterebbe un richiamo verbale, nessuna sanzione". 
   


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