No all'Italia senza Province: anche in Abruzzo gli enti si mobilitano

30 Gennaio 2012   13:14  

Le quattro Province abruzzesi parteciperanno domani all'iniziativa denominata "No all'Italia senza Province", convocando i rispettivi Consigli. Lo hanno annunciato oggi i rappresentanti delle amministrazioni di Chieti, Pescara, L'Aquila, e Teramo, che hanno auspicato "un ripensamento del Parlamento a rivedere l'articolo 23 del decreto Salva Italia che non abolisce le Province, come erroneamente si dice, ma prevede la loro rivisitazione, con una modifica delle funzioni delle Province ".

In occasione delle sedute consiliari di domani si annunciano due iniziative particolari, a Teramo e L'Aquila. Il Consiglio di Teramo ascoltera' l'intervento di un costituzionalista, ha annunciato il presidente dell'assise provinciale, Mauro Martino, mentre al Consiglio dell'Aquila sara' chiesto di proporre alla Regione Abruzzo una legge affinche' tutte le funzioni delle Province vengano svolte, in futuro, dalla Regione, come ha annunciato il presidente della Provincia Antonio Del Corvo.

Il presidente dell'Upa nonche' presidente della Provincia di Teramo, Enrico Di Giuseppantonio, ha commentato che la manovra Monti rischia di trasformare "i nostri enti in inutili carrozzoni che dovrebbero sovrintendere a non si sa cosa, senza risparmi e con delle disfunzioni, mentre permane in Italia una giunta inespugnabile di settemila enti con 24mila consiglieri di amministrazione.

Quello di domani e' un momento solenne di battaglia per la democrazia". "Quella promossa da Monti - ha detto il presidente della Provincia Guerino Testa - non e' una manovra Salva Italia, per quanto riguarda le Province, ma una operazione di facciata, sia per quanto riguarda la presunta riduzione dei costi, sia per cio' che attiene le funzioni da passare alle Regioni, considerato che proprio in questo momento la Regione sta trasferendo delle funzioni alle Regioni.

A pagare le spese del caos amministrativo saranno i cittadini. Noi siamo convinti, comunque, che si debbano rivedere i costi delle amministrazioni e procedere ad un accorpamento delle Province, come abbiamo proposto la scorsa estate".

Del Corvo ha messo in evidenza che ci saranno meno servizi, dal trasporto per i disabili ai Centri per l'impiego (che non esisteranno nei comuni piu' piccoli), e ha sottolineato che il personale delle Province in esubero rischia di rimanere senza lavoro. 


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