No allo sfruttamento degli animali: a Chieti presidi contro i circhi

02 Luglio 2012   10:37  

Riceviamo dall'associazione associazione animalista Theriakà e pubblichiamo:

''Arrriva l’estate e in ogni città arriva anche il circo con gli animali. Quest’anno però hanno trovato una sorpresa; circa 20 volontari si sono divisi in due presidi, a Chieti il 9 Giugno e a Cepagatti (pe) il 30 Giugno per manifestare pacificamente contro lo sfruttamento degli animali durante gli spettacoli circensi.

È stato anche fatto un esposto contro il circo di Nando Orfei per quando riguardo l’affissione abusiva dei manifesti e volantini che oltre a essere fuori legge, vanno anche ad aumentare i rifiuti cartacei lasciati per strada e sui muri delle nostre città.

Già l’anno scorso l’associazione animalista Theriakà Onlus si era schierata contro questa forma di spettacolo organizzando a Chieti una festa denominata “Chieti al circo…ma senza animali”. L’associazione aveva anche espresso al sindaco Di Primio di emettere un’ordinanza per evitare l’attendamento dei circhi nella città di Chieti, ordinanza che ancora oggi non è latitante.

Bisogna capire che gli animali non si divertono nel fare movimenti contro natura– spiega Antonella Riccardo della Theriakà – vedere una tigre che salta nel fuoco o un elefante che fa la verticale sono tutti esercizi fatti dopo ore e ore di addestramenti, spesso con metodi violenti e abusi.

Quando si capirà che gli animali non sono oggetti per uso dell’uomo?

Inoltre, cosa più importante, durante i due presidi è stato ricordato che in base ad un documento della psicologa Annamaria Manzoni e sottoscritto da migliaia di altri professionisti del settore il circo aumenta il bullismo nei bambini.

Le conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui vengono impiegati animali possono essere gravi, infatti, Queste realtà comportano che gli animali siano privati della libertà, mantenuti in ambienti innaturali e in condizioni non rispettose dei loro bisogni, costretti a comportamenti contrari alle loro caratteristiche di specie.
Tali contesti sono veicolo di un’educazione al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, poiché sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all’ingiustizia.

Ricordiamo – conclude Riccardo - che città Italiane come: Arese, Campobasso, Lecco, Modena, Opera, Pioltello, Paullo, Pordenone, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Tor di Quinto (Roma), Torre Annunziata, Alessandria e Vimercate hanno già detto no al circo con animali. Mentre nel mondo: CROAZIA, FINLANDIA, ISRLAELE, NORVEGIA, COSTA RICA, COLOMBIA, SINGAPORE, Polonia, Estonia e molti altri.




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