Nomade pescarese condannato per usura. Dovrà risarcire anche l'associazione Codici

22 Giugno 2012   15:41  

E' stato condannato dal Tribunale collegiale di Pescara a tre anni e sei mesi reclusione, al pagamento di multa di 8000 euro, all'interdizione dai pubblici uffici, al risarcimento danni alla vittima pari a 15mila euro piu' gli interessi e al versamento di una somma di denaro all'associazione Codici per il danno morale, il nomade che avrebbe prestato denaro a tassi usurai ad una donna in difficolta' economiche.

E' l'associazione Codici, rappresentata da Gianni D'Andrea e Domenico Pettinari, a raccontare la vicenda di questa donna e a parlare della condanna come di un fatto "storico", considerato che e' stato riconosciuto anche il danno dell'associazione a cui la poveretta si e' rivolta per denunciare tutto.

"La donna - riferisce Pettinari - ha contattato la nostra associazione antiracket e antiusura per segnalare a che a maggio 2007, avendo difficolta' economiche, ha fatto ricorso ad un usuraio, passando per un intermediario. A fronte di un prestito di 5000 euro il nomade si sarebbe fatto consegnare l'auto in garanzia e avrebbe chiesto diecimila euro entro trenta giorni, che la richiedente il prestito ha versato. Il rom, pero', avrebbe chiesto altri cinquemila euro per restituire l'auto per cui la donna si e' rivolta a Codici, in preda al panico e alla disperazione, e si e' convinta a sporgere denuncia. Sono stati i carabinieri ad incastrare il rom nel corso di un appuntamento fissato con la donna in via del Circuito, a Pescara, per la consegna dei soldi ed e' stato arrestato. Ora si e' arrivati alla condanna. Riteniamo che ci sia tanta usura - ha concluso Pettinari - ma il fenomeno e' sommerso e Codici ha denunciato otto casi su cui si sta indagando".


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