Nomine Rai, countdown e rumors, ore decisive per la partita di viale Mazzini.

26 Settembre 2018   10:18  

In queste ore il cda Rai dovrebbe dare il via libera a Marcello Foa per la presidenza, lasciando finalmente al direttore generale, Fabrizio Salini, la possibilità di procedere sulle nomine, rispetto alle quale è iniziato il conto alla rovescia.

 Due di queste, in particolare, vanno chiuse a strettissimo giro senza perdere un minuto di più: si tratta del tgr, la più urgente, e, in seconda battuta, il giornale radio. Ma c'è la volontà, nel governo, di chiudere la partita nomine entro e non oltre lunedì: "Ci siamo" assicura una qualificata fonte dell'esecutivo alla vigilia del disco verde a Foa.

Di fatto su Gr e Tgr c'è la necessità, oggettiva, di chiudere al più presto. Se a Rai sport Bruno Gentili, nominato ad interim, è in odor di pensione, al tgr si apre un problema vero e proprio: Vincenzo Morgante da lunedì prossimo sarà alla guida di Tv2000, dunque o si procede alla nomina o i tg regionali resteranno sprovvisti del direttore. 

Non è tutto. Un altro scivolone si rischia sul Giornale Radio: attualmente la direzione è affidata a Roberto Pippan, ma l'interim scade domenica e se non verrà sostituito resterà automaticamente a capo della testata radiofonica. "Non possiamo permettercelo - spiega all'Adnkronos una fonte di governo M5S - sarebbe un segnale di immobilismo, oltre a un regalo alla casta". Queste tre pedine, dunque, vanno posizionate subito, senza perdere altro tempo. Ma i due alleati di governo sono convinti di chiudere l'intera partita nomine entro e non oltre lunedì.

Sul giornale radio, dove sembra prevalere la sensibilità del M5S, in pole c'è Giuseppe Carboni, che nel curriculum vanta 20 anni di radio, attualmente ha una qualifica da caporedattore ed è al Tg2 in forza alla redazione politica. Alla Tgr salgono le quotazioni, in capo alla Lega, di Alessandro Casarin ma si sta ragionando in queste ore all'ipotesi di una condirezione, anche in vista dell'ormai prossimo appuntamento delle elezioni regionali e della vasta area che il tgr copre.

A Rai Sport Bruno Gentili, nominato ad interim, è in odor di pensione. Per la successione, oltre al nome di Jacopo Volpi si fa largo quello di Maurizio Losa: il suo profilo piace perché nella sua lunga carriera non si è occupato solo di sport ma anche di altro, non ultimo l'affaire tangentopoli.

Sull'altro fronte, quello dei tg e dei direttori di Rete, resta la volontà di chiudere e farlo in fretta. Ma è da vedere se l'accordo raggiunto nel governo 'giallo verde' prima della nomina di Foa resterà in piedi dopo il via libera del cda al presidente.

Se la Lega ha puntato i piedi per affidare la presidenza di viale Mazzini a un sovranista, in molti, tra i 5 Stelle, pensano che sarebbe una forzatura cedere anche il Tg1. Per questo sulla rampa di lancio per la direzione del Tg1 figurano Alberto Matano e Franco Di Mare: due volti noti di viale Mazzini e anche per questo graditi ai vertici grillini che vorrebbero personaggi di grido e vicini alla gente.

In calo per la direzione del Tg1 i nomi di Gennaro Sangiuliano, Luciano Ghelfi e - altro nome che si fa largo nelle ultime ore - Roberto Pacchetti, giornalista Rai in forza alla redazione milanese. Indice verso, tra i 5 Stelle, anche per Alessandro Giuli, giornalista del 'Foglio' che piace, e molto, al Carroccio. Non si esclude che uno di questi nomi (sembrerebbe un ballottaggio tra Sangiuliano e Ghelfi) possa alla fine approdare alla direzione del Tg2.

I giallo verdi sono consapevoli di dover fare i conti anche con un problema di quote rosa per la direzione delle testate giornalistiche. Questa consapevolezza favorirebbe la corsa di Simona Sala, che resta un'altra carta da giocare. Quirinalista del Tg1 di lungo corso, quello di Sala è un profilo istituzionale che resta in pista per le direzioni del Tg3 (dove però potrebbe essere confermato Luca Mazzà) e di Rainews24. Antonio Preziosi sarebbe invece in corsa, in quota opposizione (è vicino a Fi), per i servizi parlamentari.

Infine le direzioni di Rete. Per Rai Uno la Lega sarebbe orientata a confermare un nome che gira ormai da mesi, quello di Marcello Ciannamea, mentre per la seconda Rete resta in pole Maria Pia Ammirati, ex vicedirettrice di Rai1, dal 2014 a capo di Rai teche e molto gradita ai grillini.



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