Nove ore in attesa del sopralluogo dei vigili mai arrivati

Il dopo terremoto a L'Aquila

22 Aprile 2009   19:34  

Che la vita a L’Aquila dopo il terremoto non era tutta rosa e fiori se ne erano accorti un po’ tutti quelli che stanno vivendo la situazione in prima persona, magari meno quelli che tentano di raccontarla dagli studi televisivi romani facendo solo sporadiche e sfuggenti visite nel capoluogo abruzzese.
Fra gli episodi di disorganizzazione che producono disagio alla popolazione, vogliamo raccontarvi, in questa occasione, la lunga giornata degli abitanti, o sarebbe meglio dire ex abitanti, di via della Comunità Europea, nel cuore di Pettino, il quartiere salito alla ribalta della cronaca per la gravità dei danni che hanno riportato gli edifici, quasi per la totalità realizzati fra gli anni Ottanta e Novanta.
Alle nove in punto della giornata in cui era prevista la verifica degli edifici in quella zona, i residenti si sono presentati, nel rispetto degli avvisi pubblici diffusi fra la popolazione, al punto di raccolta individuato nel piazzale antistante la chiesa del quartiere, dove, altrettanto puntualmente, gli è stato detto di recarsi sotto la propria abitazione in attesa della squadra dei tecnici.
Il passare delle ore, senza che nessuna squadra si presentasse per il sopralluogo, ha indotto gli abitanti a telefonare ai numeri messi a disposizione dalla Protezione civile: gli veniva costantemente risposto che bisognava rigorosamente attendere sotto la propria abitazione, anche perché le verifiche terminano, quotidianamente, alle 18.

Mentre quest’ora si avvicinava inesorabilmente e invano, gli sfollati provavano a ricontattare la Protezione civile. Alle 16,30 la squadra dei vigili che stava effettuando il sopralluogo nel complesso di palazzine, dopo averne visitate solo alcune, si allontana. Quindi una nuova telefonata agli addetti, che mai hanno richiamato, nonostante le assicurazioni, i condomini di quel complesso ai quali, infine, non è restato che ripartirsene per la località – non vicina a L’Aquila – dove si trovano ad alloggiare in questo periodo. Dovranno tornare, gli è stato detto, fra due giorni, quando – dicono alla Protezione civile – i vigili torneranno per il sopralluogo degli edifici mancanti.

E chissà che non siano altri duecento chilometri a vuoto.

Marco Signori

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