Nuova Cassa Integrazione per i Lavoratori di Tecnocall: Rischio Licenziamenti Collettivi

30 Gennaio 2024   16:41  

La situazione si complica per i 110 operatori del call center Tecnocall, i quali si trovano ora in procinto di affrontare una nuova fase di cassa integrazione. L'azienda ha ufficialmente richiesto l'attivazione della cassa integrazione in deroga, evidenziando la mancanza di prospettive chiare per i lavoratori aquilani impiegati per conto di Acea nei servizi all'utenza. Questi ultimi sono coinvolti nella vertenza nazionale legata alla chiusura del mercato tutelato dell'energia.

Al momento, la discussione in Senato riguardo alla conversione in legge del decreto Energia è in corso. Tuttavia, è stata cancellata la clausola sociale che avrebbe garantito la tutela dell'attuale personale, una misura fortemente voluta dai sindacati. Ciò aumenta il rischio di un licenziamento collettivo per i lavoratori di Tecnocall.

Nel frattempo, l'azienda si è vista costretta a richiedere la cassa integrazione straordinaria, mentre le aste per l'individuazione dei nuovi gestori sono in fase di definizione. L'amministratore delegato di Tecnocall, Francesco Ranalletta, ha dichiarato che i lavoratori sono già in cassa integrazione ordinaria a rotazione dallo scorso anno, e ora si attende l'approvazione per il passaggio alla cassa integrazione straordinaria. Quest'ultima misura è necessaria per far fronte alla perdita di attività causata dalla vertenza nazionale.

La mobilitazione dei 110 operatori è in corso da mesi, con numerose iniziative volte a sollecitare l'intervento delle istituzioni locali e della politica. Hanno scritto persino una lettera al presidente del consiglio Giorgia Meloni, chiedendo il ripristino della clausola sociale nel decreto legge. Nella lettera, i lavoratori esprimono preoccupazione per il futuro di 100 famiglie che potrebbero presto trovarsi senza lavoro a causa di nuove normative.

La vertenza nazionale coinvolge complessivamente 1.500 persone, le cui sorti sono legate all'esito delle aste con cui i fornitori di energia si assicureranno circa 4,5 milioni di utenti in uscita dal mercato tutelato. La richiesta di reintegrare la clausola sociale nel decreto Energia potrebbe ricevere un impulso significativo dalla politica, motivo per cui gli operatori di Tecnocall hanno rivolto appelli a Regioni, Province, Comuni, Prefetture e persino al cardinale Giuseppe Petrocchi.


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