Nuova gestione delle reti idriche: Comuni e Province assumono ruoli chiave

15 Gennaio 2025   16:51  

Modifiche alla legge regionale ridefiniscono i compiti di manutenzione e polizia idraulica a livello locale, con supporto del Genio Civile.

Saranno Province e Comuni a occuparsi delle attività di polizia idraulica e di pronto intervento sulle reti idriche intercomunali e sui piccoli reticoli che si estendono nei rispettivi territori. La decisione è il risultato dell’ultima riunione dell’Osservatorio regionale per la riforma delle Province, che intende proporre al Consiglio regionale una revisione della legge 32/2015, relativa al riordino delle funzioni amministrative di questi enti.

«La nuova suddivisione delle competenze sulle infrastrutture idriche – spiega l’assessore agli Enti Locali, Roberto Santangelo – arriva dopo un lungo lavoro di confronto tra i rappresentanti degli enti locali, incentrato su un’accurata mappatura e georeferenziazione del reticolo idrografico regionale. Si tratta di un processo complesso, ma essenziale per definire con chiarezza le responsabilità condivise tra Regione, Province e Comuni».

In linea generale, la Regione manterrà il controllo generale sulle reti idriche, mentre Province e Comuni saranno responsabili della manutenzione ordinaria e degli interventi urgenti. «L'Osservatorio – continua Santangelo – ha inoltre stabilito che saranno messi a disposizione fondi economici per sostenere queste funzioni. Le quattro Province riceveranno risorse per la manutenzione, le spese di gestione e il personale. Per i Comuni sarà creato un fondo dedicato».

Durante la fase di transizione, gli uffici regionali del Genio Civile affiancheranno le Province nella creazione delle strutture organizzative necessarie a svolgere i nuovi compiti. Questo accompagnamento permetterà di garantire un passaggio fluido verso una gestione più efficiente delle infrastrutture idriche, migliorando la sicurezza e la funzionalità dei bacini locali.


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