Nuovo capitolo della cosiddetta guerra dei taxi tra i tassisti di Pescara e quelli di Chieti, che questa mattina ha visto i primi protagonisti di un sit-in di protesta dinanzi Palazzo di Città. Oggetto delle loro rivendicazioni, stavolta, la questione relativa al Consorzio Metropolitano Tassisti (CO.ME.TA.).
A metà mattinata si é registrato anche qualche attimo di tensione, allorché un tassista iscritto alla CO.ME.TA. si é presentato al cospetto dei colleghi pescaresi per difendere la propria posizione, ma fortunatamente non si é andati oltre le schermaglie verbali.
Secondo quanto sostenuto dai tassisti di Pescara, "i radiotaxi della CO.ME.TA., provenienti da Chieti e Montesilvano, avevano avuto l'autorizzazione a circolare nel territorio comunale di Pescara per sei mesi durante il periodo dei Giochi del Mediterraneo, ma continuano ancora a venire nonostante l'accordo sia scaduto da molto tempo, facendo leva sulla questione dell'area metropolitana. Abbiamo indetto questo sit-in di protesta affinché le istituzioni pescaresi si adoperino per prendere provvedimenti e garantire il rispetto delle norme regionali, che non consentono l'ingresso a Pescara di tassisti che non appartengono al consorzio locale".
Michele Giovanetti, tassista ed ex presidente del Consorzio Tassisti di Pescara, ha inoltre affermato di "sapere per certo di molti tassisti di Chieti e Montesilvano che sono usciti dal consorzio CO.ME.TA., e sono stati fatti oggetto di rappresaglia da parte del consorzio stesso tramite richieste di forti somme di denaro e pignoramenti di abitazioni".
"I tassisti teatini iscritti alla CO.ME.TA., inoltre", hanno dichiarato in aggiunta alcuni tra i manifestanti, "usufruiscono del prefisso di Pescara (085) per essere contattati, avendo piazzato una loro centrale nella nostra città. In una riunione tenutasi tempo fa tra i vari comuni, l'assessore Viola di Chieti disse di essere a conoscenza della cosa. Se il Comune di Chieti sa, allora, perché non fa nulla? Altra grossa stranezza é la sede della Confartigianato Taxi di Chieti, che ha sede in via Gran Sasso a Pescara".
Inevitabilmente, poco dopo, la discussione si é spostata sull'ormai annosa questione relativa al servizio taxi da e per l'Aeroporto d'Abruzzo, cui i tassisti teatini rivendicano il diritto a poter partecipare. "Secondo una legge nazionale, il posteggio presso gli aeroporti é consentito solo ai tassisti dei comuni sul cui territorio sorgono le strutture", ha spiegato Antonio Abagnale, presidente di URITAXI Pescara, "quindi, nel caso dell'Aeroporto d'Abruzzo, il posteggio é consentito solo ai tassisti dei comuni di San Giovanni Teatino, cha da anni non ha più taxi, e Pescara. I colleghi di Chieti si appellano ad una legge regionale che però per entrare in vigore occorre deve essere accompagnata da un accordo sottoscritto da tutti i comuni compresi nel bacino d'utenza dell'aeroporto, che l'amministrazione pescarese non ha ritenuto opportuno firmare".
Interpellato al riguardo, l'assessore comunale ai Trasporti ed alla Mobilità Berardino Fiorilli ha ribadito "la legittimità del Comune di Pescara nel difendere i tassisti della propria città, dal momento che il regolamento relativo al servizio taxi da e per l'aeroporto deve essere rispettato da tutti".
Poco prima dello scioglimento del sit-in, Michele Giovanetti ha voluto lanciare una provocazione: "Di Primio ha dichiarato di voler vendere le sue quote della SAGA perché il Comune di Pescara sarebbe nostro ostaggio? Ebbene, se vuole venderle il nostro consorzio é pronto a rilevare le sue quote".
Lorenzo Ciccarelli