Nuovo sentiero geologico alle Gole del Sagittario: sabato il percors

09 Agosto 2006   15:07  
La straordinaria storia geologica delle Gole del Sagittario tra qualche giorno sarà protagonista dell’evento di inaugurazione del nuovo sentiero geologico della Riserva naturale regionale “Gole del Sagittario”, nel Comune di Anversa degli Abruzzi (Aq). Sabato prossimo, 12 agosto, alle 9 si partirà dalle Sorgenti di Cavuto per poter visitare l’Oasi Wwf calandosi letteralmente nella storia di questa importantissima area protetta. Dante Caserta, presidente regionale del Wwf spiega che “questa inaugurazione conferma il ruolo dell’Oasi Wwf delle Gole del Sagittario per quanto riguarda l’educazione ambientale e lo sviluppo dell’ecoturismo nelle aree interne. Grazie alla collaborazione con il Comune di Anversa degli Abruzzi e con la locale cooperativa di gestione dei servizi, la Daphne, possiamo dare un ulteriore servizio ai tanti visitatori ed escursionisti che frequentano le montagne abruzzesi. I pannelli esplicativi accompagneranno gli escursionisti in un mondo meraviglioso come quelle della nostra Oasi che diventa, così, sempre più fruibile”. Fabio Duronio, geologo che ha curato per la Daphne le realizzazione del sentiero aggiunge che “la storia geologica delle Gole del Sagittario è straordinaria e corre nell’arco di quasi 200 milioni di anni, dal Giurassico fino a oggi. Nelle epoche remote tutta l’area era in larga parte sommersa da un mare con profondità variabile. C‘erano isole e promontori. Possiamo affermare tutto ciò grazie ai numerosi fossili che si possono trovare nell’area. Alcuni sono macrofossili visibili e riconoscibili a prima vista, come alcuni molluschi bivalvi, mentre altri sono resti piccolissimi da osservare al microscopio, come i particolari foraminiferi dal guscio complicatissimo. Coralli, spugne e altri organismi erano attaccati a queste scogliere. Nell’area non mancano esemplari fossili di ammoniti, specie pelagiche legate a mari di una certa profondità. Questo ci fa ritenere che dovesse esservi circa 120 milioni di anni fa un canale che collegava aree di bacino più profondo. A partire da circa 12-otto milioni di anni, le spinte della zolla continentale africana contro la zolla europea hanno comportato il corrugamento degli strati di rocce formati da questi fossili e da materiali limosi provenienti da fiumi e frane sottomarine. Si è innalzata così la catena appenninica che da qualche milione di anni è soggetta anche all’erosione, come quella innescata dal fiume Sagittario che ha scavato la gola che oggi è Riserva naturale regionale e che i turisti possono visitare grazie a questo facile sentiero”.

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