O tassa sulle disgrazie o niente soldi per l'alluvione di Teramo?

23 Maggio 2011   08:57  

In occasione del consiglio straordinario sull'alluvione di Teramo disertato in massa dal centrodestra, i portavoce della maggioranza avevano detto in soldoni che il problema dello stanziamento delle risorse necessarie agli interventi di ricostruzione e messa in sicurezza l'avrebbero risolto senza inutili e strumentali passerelle in consiglio regionale.

E assicurarono: Il presidente Chiodi incontrerà il governo per ottenere fondi senza dover aumentare le tasse, come invece imposto dal decreto Milleproroghe, e comunque la Regione è pronta ad intervenire con proprie risorse.

Spiega però oggi Berardino Santilli su Il Centro: se si legge con più attenzione la norma del Decreto Milleproroghe che istituisce la cosiddetta Tassa sulle disgrazie, risulta evidente che ogni stanziamento di risorse regionali è subordinato all’aumento di tasse e imposte in particolare di Irpef, Irap e accise sulla benzina.

'' Le risorse regionali, secondo il Milleproroghe - spiega ancora il giornalista - devono essere inserite in un piano complessivo che, però, si può stilare e attuare solo dopo che le Regioni abbiano aumentato le tasse.''

Il presidente Chiodi però l'ipotesi di aumentare le tasse non può prenderla nemmeno in considerazione, vista la contingenza di crisi economica, e le solenni promesse elettorali.

Bisognerà dunque attendere l'esito del ricorso alla Corte costituzionale fondato sulla sul fatto che il governo viene meno al principio di solidarietà. Ma i tempi rischiano di essere lunghi, con al palo interventi importantissimi, come la ricostruzione di ponti e il rifacimento di molte strade, il sostegno ad attività economiche messe in ginocchio dall'alluvione.


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