"O uno o novantuno". La vicenda dei rendiconti dei Gruppi consiliari

05 Maggio 2014   09:58  

O uno o novantuno è un vecchio modo di dire napoletano, che spiega splendidamente quello che spesso accade nel nostro Belpaese, per cui le cose o non si fanno per niente o si eccede, salvo poi tornare indietro a non farle per nulla.

È come se uno che mangia troppo decidesse di mettersi a dieta non mangiando più nulla: può anche dimagrire, ma è certo che se non muore tornerà a mangiare, forse più di prima.

Mi vengono queste riflessioni pensando alla vicenda locale e nazionale dei rimborsi ai Gruppi consiliari regionali.

In molte regioni non c'erano controlli di alcun tipo e abbiamo visto le conseguenze, da Fiorito a scendere: con soldi pubblici sono state acquistate mutande verdi, Suv, cartucce da caccia, pagati sponsali e chi più ne ha più ne metta, in un tripudio di arroganza e delinquenza.

In Abruzzo, vivaddio, c'erano i revisori dei conti e tutto questo non è accaduto.

Ma cerchiamo di capire lo stato dell'arte dei controlli comunque attivati:

1.la Corte dei Conti sezione di Controllo ha approvato i rendiconti 2012 e 2013, in attività ordinaria, visto che dal 2013 e per il futuro saranno loro a controllare i rendiconti dei Gruppi in tutta Italia;

2.la Corte dei Conti, sezione Giurisdizionale, ha chiesto, alcuni giorni fa, la documentazione relativa ai rendiconti 2010,2011 e 2012 al fine di verificare se i Capigruppo siano o meno "agenti contabili", circostanza che renderebbe più pesante la loro posizione in ordine ad eventuale utilizzo improprio dei contributi.

Su tale attività pende il ricorso in Corte Costituzionale di Regione Toscana e Piemonte.

3.I Carabinieri del ROS di Pescara hanno sequestrato già da due anni tutta la documentazione relativa alle spese effettuate dai Consiglieri regionali dal 2009 al 2012.

4.La Procura di Pescara ha aperto un'indagine sui rimborsi spesa ai Consiglieri regionali, sempre periodo 2009/2012, emettendo a febbraio scorso 25 avvisi di garanzia, anche nei confronti di chi aveva un solo rimborso ritenuto irregolare (un caso per tutti quello dalla Consigliera Verì).

Orbene tutti questi controlli faranno il loro percorso, come è giusto che sia, ma il timore, da cittadino ed osservatore, è che qualcuno, per stare alla metafora iniziale, abbia deciso di mettere tutti a dieta senza cibo, con il rischio che passato il furore iniziale si torni ad eccedere.

Oppure dobbiamo credere, che una volta tanto, indietro non si tornerà più, per cui il Paese ( e anche l'Abruzzo) una volta dimagrito continuerà ad essere attento per sempre a non ingrassare più?

Io me lo auguro, anche per i miei figli, ai quali vorrei consegnare un Paese "normale", ma una cosa è certa: dimagrire è relativamente facile, mantenere il peso costa fatica ed impegno quotidiano.

Noi per la nostra parte vigileremo, anche per voi.


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