Occupazione, bonus per favovirire il lavoro delle donne

05 Febbraio 2010   10:01  

"Ho accolto con grande entusiasmo il recente provvedimento dell'assessore al Lavoro, Paolo Gatti, per contrastare la crisi occupazionale con l'erogazione di aiuti alla creazione di nuovi posti di lavoro".

A dichiararlo e' l'assessore alle Risorse umane e Pari Opportunita', Federica Carpineta che, per le tre tipologie di aiuti ( incentivi all'assunzione di soggetti disoccupati, all' assunzione mediante il ricorso all'istituto dell'apprendistato e incentivi per la trasformazione dei rapporti di lavoro flessibile in lavoro a tempo indeterminato), precisa che "e' previsto un bonus finanziario, maggiorato del 25 per cento per favorire l'ingresso della donna nel mercato del lavoro".

L'assessore Carpineta sottolinea come l'iniziativa sia di notevole importanza "per il forte ritardo che l'Abruzzo presenta rispetto ai parametri di Lisbona (tasso di occupazione del 44 per cento contro l'obiettivo del 60 per cento), e ancora - prosegue l'Assessore - per il grande divario nei tassi di occupazione maschile e femminile (oltre 25 punti percentuali, al di sopra sia della media nazionale, 24 punti percentuali, che di quella europea, 14 punti );

per l'elevata disoccupazione femminile (oltre 3 punti percentuali superiori a quella maschile) concentrata in particolare nella fascia giovanile, dove il divario raggiunge addirittura 14 punti percentuali; e per l'eccessiva flessibilizzazione (19 per cento dell'occupazione femminile contro il 12 per cento di quella maschile)".

L'Assessore evidenzia il carattere di precarieta' della componente femminile nel mercato del lavoro, testimoniato anche dal fatto che "tra il terzo trimestre 2008 e il terzo trimestre 2009, a cavallo della crisi internazionale, il tasso di disoccupazione femminile sia diminuito di oltre 2 punti percentuali.

In una fase di crisi come quella attuale, una maggiore presenza femminile puo' significare una grande opportunita' per l'Abruzzo - rimarca l'Assessore - in quanto stime attendibili riferiscono che, per 100 donne che entrano nel mercato del lavoro, si creano 15 posti aggiuntivi.

Cio' significa un piu' elevato livello di reddito, di consumi, di risparmi, di sicurezza e di tutela.

Si crea una sorta di circolo virtuoso, per cui una donna che lavora costituisce un motore dello sviluppo economico, generando maggiore occupazione nei servizi, quali quelli di cura dei bambini e degli anziani.

La maggiore occupazione si traduce in maggior reddito e quindi in nuovi impulsi ai consumi, che sono oggi stagnanti.

Complessivamente si migliorano le aspettative per il futuro - ha concluso Carpineta - creando ottimismo e instaurando un clima di serenita' e pace sociale".


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