Occupazone nel Pescarese, nel 2013 persi 2mila posti di lavoro e 4 mln di ore di cassaintegrazione
I sindacati: "Nessun settore risparmiato"
Fine anno, tempo di tirare le somme un po' di qualsiasi cosa, ivi compresa la situazione occupazionale, il cui bilancio non può che essere decisamente sconfortante.
Non fa eccezione alla regola la Provincia di Pescara, come emerge chiaramente dai dati raccolti dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, che mettono in evidenza l'aumento della disoccupazione in tutti i settori dell'universo produttivo, nessuno escluso.
"La crisi ha attraversato qualunque settore, e non è possibile scorgere, a breve, alcuna prospettiva", ha aggiunto la rappresentante Cgil Emilia Di Nicola. Del resto, le sue parole sono confermate dalle tante vertenze di cui le sigle sindacali hanno dovuto occuparsi negli ultimi mesi: dai cementifici di Pescara e Scafa, passando per la Solvay di Bussi e per la Brioni, per finire con il Mercato ortofrutticolo di Villanova, solo per citarne alcune.
L'occupazione nel Pescarese ha quindi visto lapropria parabola discendere ulteriormente, arrivando a toccare la perdita complessiva di circa 2.000 posti di lavoro ed il raggiungimento di ben 4 milioni di ore di cassaintegrazione tra gennaio e novembre.
Per tacere delle varie mobilità, ristrutturazioni aziendali e delle tante chiusure, sia nell'industria che nel terziario, nonché del calo del volume di consumi nel commercio e dei continui tagli nei settori scolastici, sociale e trasporto locale.
"Per il futuro immediato è indispendabile che le istituzioni promuovano nuove politiche industriali, il blocco dei tagli sul sociale e il potenziamento della sanità" - ha aggiunto Luca Piersante della Uil - "unica strada possibile per la ricrescita del Pil, guardando anche a quelle aziende del territorio, vere e proprie eccellenze (la Novares di Manoppello, la Fater, la Fontecal di Villanova, la Oma, la Imte di Rosciano, la ex Merker, la Ccs di Città Sant’Angelo, ndr) che, pur avendo anch'esse attraversato difficoltà, riescono a mantenersi in piedi, a continuare ad investire e, talvolta, ad assumere".
