Ok in consiglio a legge alberghi diffusi e apicoltura, a risoluzioni su Stamina e Indice benessere

30 Luglio 2013   17:55  

Il Consiglio regionale, nella seduta di oggi, ha approvato all’unanimità una risoluzione (primo firmatario Emilio Nasuti e sottoscritta anche da Camillo D’Alessandro e Riccardo Chiavaroli) sul metodo Stamina.

Nel documento si invita "il Governo nazionale e in particolare il Ministro della salute, ad attivarsi ulteriormente e in tempi brevissimi, nella ricerca di soluzioni che possano garantire a tutti coloro che ne facciano richiesta, parallelamente alla sperimentazione scientifica e ai decreti legge, la possibilità di accedere alle cure staminali secondo la metodica Stamina, sotto la responsabilità del richiedente, del medico prescrittore e del direttore del laboratorio di produzione della predetta metodica, poiché l'alternativa attuale per le persone richiedenti è solo quella di un esito infausto del decorso della malattia".

L’Abruzzo è la prima Regione italiana a intervenire su questa tematica, che riguarda migliaia di pazienti in tutta Italia, che chiedono di potersi sottoporre alla terapia del professor Vannoni – su cui il Ministero della Salute non si è ancora pronunciato – eseguita agli Spedali Riuniti di Brescia, ma a cui si può accedere solo su sentenza di un tribunale.

Tra questi c’è una bambina di un anno di Guardiagrele, a cui il tribunale di Chieti ha negato la possibilità di sottoporsi alla terapia. “L’auspicio – ha sottolineato Nasuti – è che il Governo si attivi in tempi brevissimi per garantire a tutti il diritto alla salute, che è costituzionalmente garantito.

Del resto la terapia Stamina ha prodotto effetti positivi sulla qualità della vita di pazienti a cui la medicina tradizionale non può offrire alcuna altra speranza. Non vedo, quindi, perché non si possa dare loro questa possibilità, che tra l’altro non ha alcun effetto collaterale”.

Approvata all’unanimità anche la risoluzione, presentata dal Consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, che impegna il presidente Gianni Chiodi ad inserire negli strumenti di programmazione e finanziaria una verifica dello sviluppo regionale considerando non solo il PIL, il prodotto interno lordo, ma un nuovo indicatore economico, l'Indice di benessere economico e sostenibile.

«Secondo questo parametro – spiega Caramanico - piuttosto che sommare semplicemente tutte le spese, come nel PIL, le spese per il consumo sono corrette tenendo conto di altri fattori: la distribuzione del reddito, il deperimento delle risorse naturali e le perdite economiche dovute al degrado dell'ambiente.

Si tratta di uno scatto in avanti, sottolineato anche nel rapporto 2013 redatto dall’ISTAT, per cui i criteri sui quali valutare il progresso di una società non devono essere solo di carattere economico, ma anche sociale e ambientale, e devono essere corredati da misure di sostenibilità.

Eppure finora tali indicazioni non sono state mai prese in considerazione dalla Regione Abruzzo nella programmazione dei bilanci di previsione. Un ritardo che ora Chiodi dovrà colmare».

Approvata la legge proposta dal consigliere Camillo Sulpizio, sull’apicoltura.

''Favorire la crescita qualitativa e quantitativa dell’apicoltura abruzzese amatoriale e professionale – dichiara il Consigliere Sulpizio – è l’obiettivo che ci siamo posti con la presentazione della legge sull’apicoltura, oggi approvata dall’intero Consiglio regionale. Viviamo ed operiamo in una regione che delle proprie vocazioni agro-alimentari fa un punto di forza.

L’Abruzzo, se vuole competere sui mercati nazionali ed internazionali, deve valorizzare le nicchie di prodotto in cui eccelle ormai da anni: una di queste è rappresentata dall’apicoltura regionale, fonte di reddito sia principale che accessorio per tanti abruzzesi.

Mancava, però, una normativa organica che mettesse ordine nell’intero comparto apistico e prevedesse anche minimi incentivi per la diffusione di un allevamento così importante per tutta l’agricoltura». L’articolato della proposta di legge introduce e ribadisce principi e regole finalizzate a tutelare, salvaguardare e valorizzare l’apicoltura abruzzese che vanta antiche e gloriose tradizioni, dovute all’impegno di tanti operatori e alla presenza di un ambiente favorevole per condizioni climatiche e geografiche.

«Con l’introduzione di una disciplina settoriale – conclude il Consigliere – abbiamo inteso promuovere un modello di sfruttamento agricolo non distruttivo e ciò nonostante redditizio, con un impatto ambientale praticamente nullo, che rende l’apicoltura attività agricola di collocamento ideale nelle aree marginali e nelle zone protette».

Approvata anche la proposta di legge del presidente Nazario Pagano sull'albergo diffuso, che definisce la tipologia di questo modello di ricettività turistica, ne fissa i paletti e i criteri di intervento sugli edifici, per evitare l’utilizzo disinvolto del termine “albergo diffuso”. Una definizione che è propedeutica a sostegni di carattere economico a vantaggio di progetti di realizzazione di veri alberghi diffusi. 

L'assessore al Turismo Mauro Di Dalmazio dichiara in merito all'approvazione:

"E'una legge molto importante che, con il Presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano e con altri consiglieri, abbiamo voluto e condiviso. La legge va ad incidere in una tipologia d'ospitalita 'particolare' che si coniuga con il recupero architettonico-urbanistico di borghi medievali mai abbandonati. In Abruzzo abbiamo uno degli esempi più fulgidi di albergo diffuso famosissimo e conosciuto mel mondo intero: quello di Santo Stefano di Sessanio che è stato particolarmente apprezzato da ospiti prestigiosi e famosi in occasione dei due giorni in cui le Regioni Italiane si sono incontrate con il Governo, proprio a Santo Stefano, per discutere di turismo".

Approvato all'unanimità  un mendamento destinato ad intervenire concretamente per affrontare le criticità di alcuni settori chiave come la pesca e la ricerca.

Saranno stanziati 500 mila euro per sopperire al disagio socio- economico dei lavoratori marittimi imbarcati sulle unità da pesca di stanza nel porto di Pescara.

Altri 76 mila euro saranno destinati invece all'adozione di misure urgenti e necessarie a consentire alle unità di pesca di riavviare l'attività di prelievo ittico in condizioni di maggiore sicurezza.

Un'altra difficile situazione che richiedeva un intervento deciso, riguarda l'Associazione regionale allevatori (ARA) per la quale, grazie a questo emendamento, è previsto un contributo di 490 mila euro.

Mentre ammontano a 550 mila euro i fondi destinati al Ciapi di Chieti.

Inoltre sono previsti anche importanti interventi nel campo della ricerca grazie ai fondi destinati ai Centri regionali: 400 mila euro per il Cotir, 280 mila per il Crab e 35 mila euro per il Crivea.

E’ stato infine approvato  il progetto di legge regionale per la “Valorizzazione del turismo naturista” presentato da Riccardo CHIAVAROLI, e sottoscritto da Maurizio ACERBO, Nicola ARGIRO’, Carlo COSTANTINI, Cesare D’ALESSANDRO, Gianfranco GIULIANTE, Marinella SCLOCCO, Emilio NASUTI.

Secondo i presentatori della legge “il fenomeno sociale e turistico della pratica del naturismo, per il positivo indotto economico che oltretutto ne deriva, merita attenzione e va disciplinato con norme chiare, consentendone la pratica in zone ben individuate, segnalate e non aperte al pubblico generalista, per il rispetto reciproco dei comportamenti e delle sensibilità di ciascuno, e anche per evitare fenomeni isolati che spesso creano incomprensioni e contrasti”.

 

I promotori della legge affermano che “l’Italia, a differenza di molti altri Stati europei, non ha ancora una legge nazionale che riconosca e tuteli il naturismo, ma alcune regioni hanno già cominciato invece a legiferare con lungimiranza in tal senso”.

 

Come è noto, il naturismo, secondo coloro che praticano tale attività, rappresenta un modo sano e naturale di vivere nel rispetto del proprio corpo, avendo cura della propria salute e apprezzando il contatto con gli elementi naturali privo di artificiosità e di convenzioni sociali. In Europa le strutture ricettive per naturisti (spiagge, villaggi-vacanze e campeggi) sono attualmente concentrate soprattutto in Francia, Spagna, Croazia, Germania, Olanda, Belgio, Danimarca.

 

E in questi Stati - affermano i sottoscrittori della legge - il naturismo contribuisce in maniera significativa al bilancio annuale del settore turismo”. Secondo i consiglieri regionali che hanno promosso la norma (seguendo le indicazioni dell’ANAB-Associazione Naturista Abruzzese e le linee guida utilizzate per leggi similari già approvate in Emilia Romagna ed in alcuni comuni italiani) “questo significativo segmento turistico, potrebbe interessare anche l’Abruzzo. Attualmente i tanti turisti europei che giungono in Italia in vacanza e che praticano il naturismo, devono necessariamente recarsi in poche spiagge ( situate soprattutto nella zona dell’Emilia Romagna e del Gargano) mentre, se anche l’Abruzzo si renderà disponibile, la nostra regione diventerebbe un nuovo polo attrattivo turistico per i naturisti di tutta l’Europa, il che rappresenterebbe un ulteriore sviluppo economico per un territorio che sempre più aspira ad una piena vocazione con offerte diversificate”.

 

“Le statistiche più aggiornate dimostrano inoltre – come sottolineano i proponenti - che solo in Italia i naturisti sono ufficialmente cinquecentomila, ma ufficiosamente (prendendo in considerazione anche coloro che non sono iscritti alle associazioni ufficiali, coloro che praticano solo all’estero, coloro che praticano solo occasionalmente) le stime arrivano a superare il milione di sostenitori. Un milione di persone - ricordano i consiglieri abruzzesi- che si trovano oggi in gran parte a dover scegliere strutture estere per le loro vacanze e che in futuro potrebbero invece scoprire, a partire alle località dedicate ai naturisti, l’intero Abruzzo”.

 

“Per tali ragioni il disegno di legge – sostengono i Consiglieri Regionali che l’hanno proposto - intende riconoscere e promuovere nel territorio abruzzese le condizioni necessarie per garantire, nel rispetto reciproco di ogni tipologia di turismo, la possibilità di praticare il naturismo, attraverso l'individuazione di aree libere da destinare a tale attività e promuovendo altresì la realizzazione d'infrastrutture destinate al medesimo scopo.

 

Seguendo gli indirizzi del nostro progetto di legge – concludono i firmatari della proposta - i Comuni, o comunque gli enti competenti in materia, anche in accordo tra loro, individuano e destinano spiagge marine, lacustri o fluviali, boschi ed altri ambienti naturali di proprietà del demanio o di enti pubblici alla libera pratica del naturismo, a cominciare da quelli in cui tale pratica è già consuetudine”.

servizio di Francesco Flamminio             
immagini di Alfiero Massimiani


Galleria Immagini

consiglio regionale
consiglio regionale
Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore