Olitaliano.it, la carta d'identità dell'extra vergine di oliva

22 Febbraio 2014   14:43  

Il progetto di rintracciabilità di Unasco contro le frodi alimentari è stato presentato a Eataly a Roma.

Arriva la carta d'indentità dell'olio extra vergine di oliva. A metterla a punto è stata Unasco, l’Associazione delle organizzazioni di produttori olivicoli, che ha dato vita ad un sistema di rintracciabilità e di qualità per fare fronte al problema del falso made in Italy e delle sofisticazioni alimentari.
Nel comparto olivicolo a subirne le conseguenze sono i consumatori tratti in inganno dalla vendita di oli con marchi italiani ed etichette ingannevoli, di scarsa qualità e a bassissimo prezzo. E non bastano le recenti norme comunitarie e le norme nazionali sulla qualità (con il limite degli ormai famosi “alchilesteri”) e sull'etichettatura dell’olio di oliva, sul contrasto alle frodi, sulla trasparenza e sulla tutela del consumatore (L. n. 9 del 14 gennaio 2013).

Quando la bottiglia di olio giunge sulla tavola del consumatore sarà semplice ricostruirne la storia tramite il web dal sito www.olitaliano.eu inserendo il codice presente in etichetta sul sito web sarà possibile ottenere tutte le informazioni di quell’olio. 

Unasco, alla quale aderiscono 30 associazioni presenti su tutto il territorio italiano in rappresentanza di circa 200 mila olivicoltori, con un progetto cofinanziato dall’Ue e dal Mipaaf (Reg. 867/08) ha realizzato la piena tracciabilità degli oli extravergine di oliva provenienti da 10 Regioni italiane, dei quali è certificata l’origine e garantita la qualità.

“Abbiamo realizzato un sistema integrato di Rintracciabilità - Qualità certificato da un ente terzo (Sistema Unasco), che consente di controllare tutto il processo produttivo dal campo alla bottiglia - sostiene il presidente Luigi Canino - tramite tecnici qualificati alla quale verificano che i produttori rispettino rigidi disciplinari di qualità lungo tutta la filiera”.

“Dunque quell’olio, specificatamente, oltre ad essere assaggiato verrà conosciuto in pieno ripercorrendo a ritroso la sua storia dalla tavola al campo” aggiunge Canino. Un vero esempio di sicurezza alimentare e garanzia di qualità ed origine, che verrà lanciato nella prima settimana di febbraio con un apposito evento a Roma nei locali di Eataly.

Il problema del falso “Made in Italy” e gli scandali dovuti alle sofisticazioni alimentari sono all’ordine del giorno e provocano milioni di euro di danni alle filiere agroalimentari italiane. Nel comparto olivicolo, purtroppo a subirne le conseguenze sono i consumatori che che molto spesso vengono tratti in inganno attraverso la vendita di oli con marchi italiani ed etichette ingannevoli, di scarsa qualità e a bassissimo prezzo e non bastano le recenti norme comunitarie e le norme nazionali sulla qualità (con il limite degli ormai famosi “alchilesteri”) e sulla etichettatura dell’olio di oliva, sul contrasto alle frodi, sulla trasparenza e sulla tutela del consumatore (L. n. 9 del 14 gennaio 2013). Pertanto è opportuno munire gli oli extra vergini di oliva di una vera e propria “carta di identità” a garanzia del consumatore.

A questo ha pensato UNASCO, l’Associazione delle Organizzazioni di Produttori Olivicoli,, alla quale aderiscono 30 Associazioni presenti su tutto il territorio italiano in rappresentanza di circa 200 mila olivicoltori, che con un progetto cofinanziato dall’UE e dal Mipaaf (Reg. 867/08) ha realizzato la piena tracciabilità degli oli extravergine di oliva provenienti da 10 regioni italiane, dei quali è certificata l’origine e garantita la qualità. Sostiene il Presidente Luigi Canino: “Abbiamo realizzato un sistema integrato di Rintracciabilità-Qualità certificato da un ente terzo (SISTEMA UNASCO), che consente di controllare tutto il processo produttivo dal campo alla bottiglia, tramite tecnici qualificati, che hanno il compito di verificare che i produttori rispettino i rigidi disciplinari di qualità lungo tutta la filiera”.

Quando la bottiglia di olio giunge sulla tavola del consumatore sarà semplice ricostruirne la storia tramite il web dal sito www.olitaliano.eu, inserendo il codice presente in etichetta sul sito web sarà possibile ottenere tutte le informazioni di quell’olio. “Dunque quell’olio, specificatamente, oltre ad essere assaggiato verrà conosciuto in pieno ripercorrendo a ritroso la sua storia dalla tavola al campo” aggiunge Luigi Canino. Un vero esempio di sicurezza alimentare e garanzia di qualità ed origine, che verrà lanciato nella prima settimana di febbraio con un apposito evento a Roma nei prestigiosi locali di EATALY.

A Penne, esiste un'azienda agricola che si occupa di produzioni biologiche : la “Fattoria della Campana”.

40 ettari di terra tra il Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga e la Riserva Naturale Regionale del Lago di Penne destinati in parte a vigna,a frutteto, a orto biologico,a bosco, ma soprattutto a uliveto, con coltivazione razionale secondo i più moderni criteri colturali, ma nel pieno rispetto della tradizione abruzzese. Accompagna il tutto un frantoio aziendale, per curare in modo garantito la qualità in ogni fase della produzione. Fondata negli anni ottanta dall'Ing. Campana, già Presidente ed Amministratore delegato di colossi industriali, cheforse proprio per questo aveva già da allora previsto la parabola discendente dell'industria italiana e che il futuro per noi sarebbe stato nell'agricoltura di qualità e nel Food d'alto livello.Affiancato in questo suo sogno dalla figlia, che ancora oggi,benchè ultranovantenne attivamente aiuta e sostiene, coltivazione e frantoio sono gestiti ormai da diversi anni dalla Dott.ssa Giovanna Campana,laurea in lettere antiche , precisione maniacale di derivazione teutonica (vissuta a Milano e poi in veneto fino a quarant'anni), ma cocciutaggine assolutamente abruzzese.

Declinando dal vero “le georgiche”di virgiliana memoria, ha perseguito per anni il discorso dell' elevata qualità che sta ora dando i suoi frutti anche oltre il ristretto ambito regionale.

“Il cibo è cultura perchè ha inventato e trasformato il mondo. E’ cultura quando si produce, quando si prepara, quando si consuma. E’ il frutto della nostra identità e uno strumento per esprimerla e comunicarla”. In questa riflessione di Massimo Montanari, uno dei massimi storici dell’alimentazione contemporanei, affondano le basi dell’importante accordo stretto fra Eataly-Alti Cibi e Roma Capitale , ma in questo modo di pensare sono anche le radici filosofiche ed operative della “Fattoria della Campana” , che riscopre e ripropone il meglio della tradizione abruzzese,in questo caso l'olio.

Cultura e anni di impegno e di rigoroso, duro lavoro che hanno richiesto approfondite conoscenze di elaiotecnica, ma anche di agraria,di meccanica e di tecniche di sopravvivenza utili nella comprensione e gestione dell'intricata matassa normativa che affligge e scoraggia gli imprenditori in ogni settore, ma soprattutto nell'agricoltura e nel biologico.

L'associazione di settore UNASCO che riunisce e rappresenta molti dei coltivatori olivicoli,su 200.000 produttori ne ha selezionati meno di dieci da portare a Eataly.A rappresentare l'Abruzzo dopo lunga ed accurata selezione, solo l'olio della “Fattoria della Campana” è stato ammesso a far parte dei prodotti che, con varie manifestazioni saranno presentati poi a Roma a partire dal 6 febbraio, in occasione del “compleanno” aziendale, presso Eataly-Alti Cibi (un colosso dell'alimentazione d'alto livello e non solo, con un giro d'affari che supera 31 milioni di euro l'anno).

Qualche nota tecnica:

 dal 2004 l’ azienda, per garantire un elevato standard di qualità, si è dotata di un frantoio aziendale, il che consente di molire le olive entro 12 ore dalla raccolta,con controllo meticoloso della pulizia del prodotto e dei macchinari in ogni fase della lavorazione

- l’ olio ( e tutta l’ azienda ) è biologico, il che vuol dire non solo coltivazione in totale assenza di concimi chimici, pesticidi, insetticidi ma, anche e soprattutto, attenzione alla fertilità naturale della terra e rispetto per l’ ambiente, oltre che del paesaggio.

- l’ olio rientra in un progetto di Rintracciabilità di filiera e ciò vuol dire due cose:

1) si deve rispettare un rigido disciplinare di produzione, che prevede analisi di verifica della correttezza di ogni singolo passaggio ( dalla terra all’ olio confezionato )

2 ) il consumatore può conoscere la storia dell’ olio che ha acquistato andando sul sito www.olitaliano.it e digitando il numero di lotto che trova sulla confezione. Sul sito troverà tutte le informazioni che riguardano l’ azienda, la raccolta, la molitura delle olive, lo stoccaggio e il confezionamento.

Non sono molti quindi i produttori che hanno la possibilità di aderire al progetto Rintracciabilità che richiede elevati standard qualitativi.

Sperando che la mia esposizione possa esserle stata utile per una preliminare conoscenza dell'argomento,resto a sua disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento,fotografie e quant'altro.


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