Ombina mare: tutti contrari, dai vescovi ai Cobas, mentre la multinazionale canta vittoria

25 Febbraio 2013   11:01  

La multinazione inglese Mediterranean Oil and Gas gioisce per il ''positive ruling'' ottenuto dal governo Monti,  in realzione al progetto di estrazione petrolifesa davanti alla consta teatina.

Agli investitori la multinazionale spiega che ''si tratta di un significativo passo avanti verso l'approvazione finale della domanda per l'assegnazione della concessione di produzione presentata nel 2009''. Una volta che il Ministro dell'Ambiente e delle Attivita' Culturali avranno firmato il decreto basterà, sottolinea la Mog, solo l'approvazione finale presso il ministero dello Sviluppo Economico.

Una concessione che consentirà alla società, spiega poi l'amministratore delegato Bill Higgs, di estrarre fra i 20 e i 40 milioni di litri di petrolio a sei chilometri dalla costa teatina, sul tratto di mare che va da Ortona a Torino di Sangro, che vive di turismo e di pesca, e di trattare il petrolio in nave desolforante FPSO, che emetterà nell'ambiente tonnellate di idrogeno solforato, in modo '' in modo sicuro e con attenzione per l'ambiente.'' 

Sul territorio si moltiplicano intanto le dure prese posizioni di contrarietà.

''L’Ilva, le biomasse a Punta Penna di Vasto e Ombrina mare - affermano in un nota i Cobas - danno l’esatta dimensione di cosa intendano per sviluppo la maggior parte delle cosiddette forze politiche, sindacali e istituzionali: è arrivato il momento di una grande mobilitazione nazionale che sbugiardi i ladroni dei quattro denari locali e tarpi le unghie alle voraci multinazionali dell'energia ponendo al centro del dibattito il Parco nazionale della Costa teatina e uno sviluppo sostenibile.''

Dura opposizione la Conferenza Episcopale D'Abruzzo e del Molise che in una nota a firma del portavoce don Carmine Miccoli dichiarano quanto segue:

''In questi giorni e' diventata nota l'approvazione da parte del Ministero dell'Ambiente del progetto petrolifero denominato Ombrina Mare 2.

Dopo le paure scatenatasi nelle scorse settimane, dopo le notizie che per qualche giorno sono state diffuse su uno sversamento al largo di Rospo Mare, ancora una volta sento alzarsi con forza sentimenti di tristezza e timore da tantissimi abruzzesi.

L'Ufficio di Pastorale Sociale, per conto della CEAM, si e' gia' espresso varie volte negli anni, inviando anche proprie osservazioni al progetto petrolifero in oggetto. Gli stessi arcivescovi e vescovi della CEAM hanno presentato in due occasioni analoghi comunicati per esortare tutti alla custodia del Creato e ad uno sviluppo sostenibile, partecipato democraticamente e nell'interesse del bene comune e non solo di una parte del Paese.

Auspico ancora che la politica tutta, dai futuri parlamentari fino ai Consigli Comunali, e coloro che hanno a cuore il bene comune s'impegnino a difendere questa meravigliosa terra che e' la Costa
Teatina con tutti gli uomini e le donne che vi abitano.

Fermate Ombrina Mare, fermate ogni progetto petrolifero e di sfruttamento selvaggio dell'ambiente naturale; difendete il Creato, ponete la sua salvaguardia al centro di una politica che sia perseguimento del bene comune, rifuggite da interessi particolari ed egoistici, che possono compromettere il benessere di tutti e la capacita' di futuro delle giovani generazioni.

Ai credenti, in particolare, si impone il dovere di tutelare ad ogni costo il valore della vita, la dignita' della persona in tutte le sue dimensioni, la promozione della giustizia e della pace, in nome del Vangelo e per il bene del mondo intero.''

Sul piede di guerra anche il Comune di Lanciano che la prossima settimana convocherà un consiglio comunale straordinario.

 

 


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