Ombre e riflessi dell’io – Dylan Dog Color Fest 54 tra horror e introspezione

12 Agosto 2025   16:14  

Il numero 54 del Dylan Dog Color Fest, a cura di Barbara Baraldi, ruota attorno a un tema tanto antico quanto attuale: l’alterità. Due storie autoconclusive, complementari nello sguardo e divergenti nel linguaggio, esplorano il concetto di “altro” non come semplice estraneo, ma come parte integrante e ineludibile del sé.

In Nostalgia del sangue, Mirko Perniola costruisce un intreccio serrato che unisce il fascino dell’indagine investigativa a un’analisi psicologica dell’assassino seriale. I disegni e i colori di Paolo Massagli – esordiente sulla testata – colpiscono per un’eleganza che fonde suggestioni Art Nouveau con la chiarezza di segno della linea chiara franco-belga. L’estetica, morbida e plastica, amplifica l’impatto emotivo di una vicenda dove l’identità si svela progressivamente, come in un quadro che lascia emergere dettagli a ogni sguardo.

L’insostenibile leggerezza dell’anima, firmata integralmente da Nicolò Pellizzon, si muove invece in un territorio onirico e visionario. Dylan si trova immerso in un noir rarefatto, sospeso su simboli archetipici e atmosfere psichedeliche, in una spirale di immagini che sfuma il confine tra realtà e percezione. Il segno e la tavolozza di Pellizzon diventano veicolo di introspezione, accompagnando il lettore in un viaggio interiore dal sapore iniziatico.

Entrambe le storie, pur diverse nello stile, trovano radici comuni in un immaginario cinematografico recente: Split di Shyamalan, Noi di Peele e Possessor di Cronenberg offrono spunti sulla frammentazione dell’identità, sul tema del doppio e sulla fusione/distorsione tra coscienza e corpo. Il risultato è un albo che, oltre alla qualità visiva, invita a riflettere su quanto l’“altro” possa essere non un nemico, ma uno specchio.


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