“Nelle prossime settimane sono in programma due date importanti che potrebbero determinare esiti nefasti per il futuro dell’Abruzzo: da un lato c’è un Parco della Costa teatina con una perimetrazione scellerata che non piace a nessuno mentre dall’altra prosegue senza ostacoli l’iter per l’installazione di Ombrina. Il tutto con un centrosinistra confuso e complice”.
E’ quanto hanno dichiarato l’On. Fabrizio Di Stefano (Forza Italia), il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri e il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo.
“Quella presentata per l’istituzione del Parco della Costa teatina – spiegano Sospiri e Febbo – è una perimetrazione sbagliata che tra l’altro non vuole nessuno e non ci sono correttivi per renderla compatibile con la realtà esistente.
C’è la proposta di istituzione di un Parco marino che riprende una vecchia proposta dell’ex ministro Prestigiacomo e noi riteniamo l’unica strada percorribile: chiaramente è un’opzione che sostituirebbe in toto il Parco della Costa che di fatto non produrrebbe nessun effetto benefico per la nostra regione; proposta che deve passare il prima possibile al vaglio del Consiglio regionale. Intanto è vero che ci sono i referendum (contro gli articoli 35 e 38) ma quando arriveranno? E poi la proposta di Legge del Movimento 5 stelle per rimuovere l’art.38 dello Sblocca Italia. Il tutto mentre il progetto Ombrina procede spedito a destinazione”.
“Il 9 ottobre – evidenzia Fabrizio Di Stefano – è in programma una Conferenza di servizi per l’istituzione del Parco della Costa che nascerebbe con una perimetrazione completamente insensata all’interno della quale sono stati inseriti addirittura 2 plessi ospedalieri. Il 14 invece è in programma quella che potrebbe essere una delle ultime riunioni tecniche prima del via libera a Ombrina.
Noi diciamo che la proposta di costituire un Parco marino possa andare bene per impedire il progetto del pozzo petrolifero ma non in aggiunta al Parco della Costa che di fatto sarebbe troppo penalizzante per una zona fortemente antropizzata.
Per quanto riguarda i referendum – conclude Di Stefano – siamo di fronte a una “foglia di fico” per coprire le responsabilità e così come impostati non arriveranno in tempo per scongiurare Ombrina che solo la nascita del Parco marino potrebbe rallentare: alla fine resterà solo una patetica operazione d’immagine del centrosinistra mirata a coprire le “porcate” dello Sblocca Italia”.