Via libera ad Ombrina Mare: si è espresso così il Ministero dello Sviluppo Economico nella Conferenza dei Servizi convocata oggi – già rinviata di due settimane – per decidere del futuro della piattaforma petrolifera in Adriatico, davanti alla Costa dei Trabocchi.
A nulla è valsa dunque la decisione di giovedì scorso, presa dalla Regione, di istituire nell’area un Parco regionale marino che tutelasse, appunto, l’ambiente e l’area dei Trabocchi.
“Il Ministero è andato dritto per la sua strada, senza tenere conto delle proteste, delle richieste e dell’istituzione del Parco Marino che è a tutti gli effetti ormai legge regionale” spiega l’assessore Adelchi Sulpizio, delegato dal sindaco di Pescara Alessandrini a seguire la conferenza per l’Amministrazione comunale.
“Abbiamo cercato di far passare il fatto che questo elemento ha modificato lo stato di diritto della costa in cui la piattaforma dovrebbe operare, diventando un legittimo ostacolo al progetto, ma l’orientamento ministeriale è stato quello di non tenere conto nella procedura di tali novità legislative intervenute.
Per i Comuni non è una sconfitta: venerdì sindaci e rappresentanti del fronte contrario a Ombrina si rivedranno in Regione per affinare una linea di azione che sia di tutela ambientale contro il progetto e anche amministrativa, perché si tenga conto della situazione nei fatti mutata con l’istituzione del Parco: due presenze antitetiche per quella fascia di mare e una procedura che potrebbe confermarsi quale pericoloso precedente per lo sfruttamento del nostro patrimonio costiero e di tutto ciò di cui è ricco. In tali riunione si valuteranno tutte le eventuali azioni legali, anche contro i lavori dell’odierna conferenza di servizi e il Comune di Pescara in tal senso farà la sua parte”.
Alla riunione hanno partecipato Regione Abruzzo con il sottosegretario all’Ambiente Mario Mazzocca, e il vicepresidente di giunta Giovanni Lolli, le Province di Chieti e Pescara, 35 comuni tra cui Pescara, Francavilla, Ortona, Lanciano, Fossacesia, oltre alle direzioni competenti del ministero.
Fuori ad assediare il palazzo un centinaio di militanti del coordinamento No ombrina.
Lolli è uscito inferocito dalla riunione, parlando di “arroganza mai vista”, da parte dei rappresentanti del governo.
“Faremo ricorso e non solo al Tar – ha subito annunciato – in sede civile e in sede penale. Qui si sta operando contro le leggi, non si può andare avanti con un procedimento che è illegittimo. Siamo di fronte ad un’arroganza inaccettabile, che porta ad uno scontro istituzionale. Fino a quando siamo vivi la battaglia continua. Non solo si sta colpendo l’ambiente ma anche il Pil abruzzese, per questo noi stiamo difendendo anche l’economia regionale”.
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