Omicidio Di Nunzio, avvocato Malandra: "Si accertino responsabilità terze"

Il processo va rinviato

07 Marzo 2012   15:35  

Sono passati più di cinque mesi dall'arresto di Valentino Di Nunzio, accusato del matricidio di Maria Teresa Di Giamberardino, avvenuto il pomeriggio di domenica 25 settembre del 2011 a Manoppello Scalo.

Ai carabinieri intervenuti sul posto Valentino confessò subito.

Fu arrestato e rinchiuso in carcere, prima a Pescara, poi a Teramo. Ma dal carcere di teramo Valentino Di Nunzio è finito nel reparto di rianimazione di neurochirurgia dell'ospedale teramanao, dopo una rovinosa caduta dal letto a castello della sua cella, avvenuta il 15 febbraio, che l'ha reso paralitico. Sull'incidente si dovrà però far luce, perché il papà del matricida e marito della vittima, Fernando Di Nunzio, ha presentato un esposto alla procura di Teramo.

"Sia io che il papà di Nunzio abbiamo avuto notizie dirette dell'incidente e della volontarietà del gesto", ha detto Isidoro Malandra, legale di Valentino Di Nunzio, "ma sembra che la caduta sia avvenuta in un giardinetto pubblico da un dondolo. Chiediamo che si accertino le responsabilità dell'accaduto, anche quelle dell'istituto carcerario, perché il ragazzo era sottoposto al regime di custodia carceraria.

Bisogna verificare quali siano le responsabilità del carcere, che alcuni giorni prima dell'accaduto aveva chiesto il trasferimento di Valentino in una struttura adeguata alle cure e che non ha proceduto al trattamento sanitario obbligatorio quando il ragazzo si rifiutava di prendere i medicinali necessari alla cura della patologia del giovane".

Intanto il 28 marzo si terrà il processo a giudizio immediato di Valentino Di Nunzio davanti alla corte d'assise d'appello, anche se è presumibile pensare ad un rinvio, considerate le condizioni fisiche dell'imputato.

"Chiederemo una perizia per capire se il ragazzo sia realmente capace d'intendere e di volere", ha continuato l'avvocato Malandra.

"Inoltre dovrebbero essere anche accertate le responsabilità a carico del dottor Riccioni, medico curante di Valentino. Dovrebbero infatti esser prese in considerazione le dichiarazioni contrastanti rese ai carabinieri dal medico e dal papà del mio assistito, circa un diverbio avvenuto tra padre e figlio il giorno prima dell'omicidio".


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