Omicidio Rea: cambio al vertice della caserma di Ascoli Piceno

27 Luglio 2011   18:30  

Cambio di comandante alla caserma Clementi di Ascoli Piceno, la "caserma delle soldatesse", lambita dalla indagini per il brutale omicidio di Melania Rea, moglie del caporalmaggiore Salvatore Parolisi, che la scorsa settimana è stato arrestato per la morte della donna.
Si tratta di un avvicendamento al comando del 235/o Rav Piceno previsto da tempo: al col. Ciro Annichiarico subentra il col. Michele Vicari, già Capo di Stato Maggiore della Brigata Bersaglieri "Garibaldi" di Caserta.

Il passaggio di consegne avverrà venerdì 29 luglio durante la cerimonia del giuramento delle volontarie in ferma prefissata di un anno del secondo blocco 2011: circa 330 soldatesse presteranno giuramento, dedicato alla memoria del luogotenente generale Leopoldo Valfré di Bonzo, eroe del Risorgimento, e canteranno l'inno di Mameli di fronte a genitori e parenti. Poi una volta completato l'iter formativo, il 9 agosto saranno trasferite per l'impiego operativo presso gli enti e i reparti dell'esercito italiano. La caserma, considerata uno dei fiori all'occhiello delle forze armate, la prima ad aprire le porte una decina di anni fa alle reclute femminili, è diventata la "caserma dei misteri" dopo essere finita nelle carte del fascicolo sulla morte della casalinga di Somma Vesuviana, scomparsa il 18 aprile e trovata uccisa a coltellate due giorni dopo in una pineta del Teramano.

In caserma Parolisi, che era uno degli addestratori, si recò il giorno dopo la scomparsa della moglie, ufficialmente per organizzare squadre di ricerche, in realtà per cancellare ogni traccia di contatti via Facebook con la sua amante Ludovica, una ex allieva considerata dagli inquirenti il movente del delitto, e per raccomandare ai commilitoni di non fare parola di quella relazione. Né di quelle, piuttosto frequenti, che venivano intrecciate tra istruttori e allieve.

Pur smentendo le ipotesi che tra le pareti della Clementi avvenissero riti di iniziazione sessuale delle giovani reclute, gli stessi inquirenti non avevano trascurato di cercare proprio nell'ambiente militare eventuali collegamenti con la morte di Melania. In una conversazione con la sorella, intercettata il 25 maggio scorso, lo stesso Parolisi parla di possibili provvedimenti disciplinari non solo nei suoi confronti, ma anche nei confronti di altri colleghi per non avere rispettato il divieto di intrattenere relazioni con le allieve. Ci sono passaggi piuttosto oscuri: "se ora esce fuori pure qualche altro..." dice Salvatore.

"Qualche altro cliente" completa la sorella. E lo stesso Salvatore ammette "mi dispiace che ci ha rimesso Melania", una fase che fa pensare che forse ci sia qualche segreto scottante di cui la moglie era venuta a conoscenza. Lo scenario delineato dagli investigatori sembra escludere questa ipotesi. Quello che è certo, però, è che il quadro emerso dei rapporti tra istruttori e soldatesse ha rimesso in discussione di avere ad Ascoli una caserma, l'unica in Italia, interamente femminile. E sono scattati accertamenti interni.


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