Omicidio Rea: in settimana si aspetta convalida stato di fermo di Parolisi dal Gip Teramo

24 Luglio 2011   21:27  

Quella che viene sarà settimana decisiva per Salvatore Parolisi, arrestato per l' omicidio della moglie Carmela Melania Rea,  è prevista al massimo entro il 7 agosto la decisione del gip di Teramo sulla conferma o meno della misura cautelare in carcere disposta dal Gip di Ascoli, con eventuale nuovo interrogatorio di convalida.

Nessuna informazione è  arrivata ai carabinieri sull'identità dell’anonimo “telefonista” che il 20 aprile scorso chiamò il 113 da una cabina telefonica di Teramo, segnalando la presenza vicino al Chiosco della Pineta a Ripe di Civitella del corpo di Melania Rea, dopo la diffusione della registrazione audio di quella telefonata.

Gli investigatori pensano che  il “telefonista” possa avere trovato e riacceso  prima il cellulare di Melania,  e successivamente abbia scoperto il cadavere. E’ una persona che potrebbe fornire elementi preziosi,  gli investigatori dicono che la  voce è di un uomo anziano, non è contraffatta e il modo di parlare ha la cadenza dialettale tipica del Teramano. Il “telefonista” ha chiamato da una cabina in una zona centrale di Teramo dove c'è anche un sistema di videosorveglianza, che però non funziona.

La registrazione non era stata diffusa nei tre mesi in cui l'inchiesta è stata seguita dalla Procura di Ascoli, la decisione degli magistrati abruzzesi di renderla pubblica indica che sono in vista nuovi atti.

Per i carabinieri di Ascoli Piceno, che continuano a svolgere le indagini, il quadro è di “gravi e concordanti indizi” di colpevolezza di Parolisi. Tra gli elementi a suo carico, oltre alla tante testimonianze che smentiscono la sua versione dei fatti e la presenza dei Parolisi a San Marco, anche gli accertamenti del Ros sulle celle telefoniche  indicano la presenza del cellulare di Melania “con altissimo grado di probabilità” a Ripe di Civitella più che sul pianoro San Marco nell’ora della morte, poco dopo le 14:20.

E infine, ma non meno importante, il comportamento del marito, agitatissimo e nervoso  subito dopo la segnalazione della scomparsa della moglie. Poi secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, più preoccupato di cancellare i contatti via Facebook con la sua ex allieva ed amante Ludovica P., a cui aveva promesso che avrebbe lasciato la moglie, e suggerire ai suoi commilitoni di non parlare di quella relazione .

Oltre alle raccomandazioni alla ragazza di negare o minimizzare il loro rapporto. Un atteggiamento finalizzato a depistare, più che ad aiutare le indagini. Indagini tutt'altro che concluse, precisa il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno.


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