Omicidio di Atessa, arriva la confessione: è stato un incidente

Sfirri agli arresti domiciliari, libero Perrucci

15 Gennaio 2009   11:14  

La morte di Angelo Marcucci , il barista 27enne di Piazzano Atessa trovato con il cranio fracassato domenica mattina sotto la sua abitazione, e' stata causata da un drammatico incidente. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Atessa, il giovane mentre si trovava in auto con l'amico Vincenzo Sfirri, 28 anni, di Atessa, avrebbe accusato un malore di ritorno da una discoteca di Lanciano e nello sporgersi dal finestrino dell'auto in corsa per vomitare non si sarebbe accorto di un albero che si trovava sul ciglio della strada contro cui ha sbattuto violentemente il capo. La nuova versione emerge dall'ennesimo racconto reso dall'amico Sfirri nei cui confronti il gip del Tribunale di Lanciano, Francesca Del Villano Aceto, ha disposto gli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio colposo. Era lui, infatti, a guidare l'auto sulla quale si trovava Marcucci, seduto sul sedile anteriore del passeggero e ad essersi avvicinato troppo ad una quercia posta sul ciglio della Sp 119, proprio mentre Marcucci si sporgeva dal finestrino. Il 28enne ha sostenuto di non essersi accorto dell'amico ferito e ha proseguito la corsa verso un pub presente in zona, ma trovandolo chiuso è ritornato intorno alle 5.30 del mattino sotto casa di Marcucci: solo allora si è accorto che il giovane era morto. Spaventato non ha avvisato i genitori né chiamato soccorsi e per allontanare le responsabilità sulla propria persona aveva anche accusato di omicidio Daniele Perrucci, 26 anni, di Montazzoli, risultato estraneo ai fatti e per tre giorni tenuto in carcere con l'accusa di omicidio volontario.


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