Omicidio di via Scanno, Di Domizio avrebbe agito in preda ad un raptus

La sorella ed i conoscenti: "Persona riservata ma tranquilla"

14 Maggio 2013   12:49  

Sembra che sia stato un improvviso raptus di follia a spingere il 52enne Domiziano Di Domizio ad uccidere, nella serata di ieri, la madre 84enne, Arcangelina Silvestri, presso l'abitazione di via Scanno a Chieti Scalo in cui vivevano insieme ad un'altra figlia della vittima, Rita.

Secondo la ricostruzione operata dalla squadra mobile di Chieti, a scatenare la furia dell'omicida sarebbe stato un rimprovero dell'anziana donna, maestra in pensione. Il delitto é avvenuto intorno alle 8 di ieri sera, ed é stato scoperto grazie alla segnalazione dell'altra figlia, Rita, che era al momento fuori ed, al ritorno, si é vista ripetutamente rifiutare l'ingresso nell'abitazione da parte del fratello.

L'atteggiamento di Domiziano Di Domizio ha insospettito e spaventato la sorella, che ha immediatamente avvisato i vigili del fuoco, che una volta giunti sul luogo hanno provveduto a sfondare la porta dell'appartamento, trovando Arcangelina Silvestri riversa supina a terra ed il figlio con una gamba fuori dal balcone, evidentemente intezionato a suicidarsi.

Sembra che l'uomo, parzialmente invalido da una decina d'anni in seguito ad un incidente in moto, fosse per tale motivo caduto in uno stato di depressione, che già un anno fa sembra lo avesse spinto a tentare il suicidio. La sorella Rita, ancora comprensibilmente sconvolta, ha però escluso che il fratello avesse problemi psichici, affermando come fosse anzi una persona tranquilla.


Daniele Di Palma, proprietario del negozio di abbigliamento sito in uno stabile di proprietà della famiglia Di Domizio, proprio sotto il palazzo, ha invece dichiarato di essere rimasto "assolutamete sorpreso dell'accaduto, non ce lo aspettavamo proprio. La signora Arcangelina era, a dispetto dell'età, una donna molto in gamba, mentre non posso dire di conoscere molto bene Domiziano, poiché in otto anni di conduzione di questa attività ho sempre avuto rapporti solamente con la madre e con il fratello Raffaello. Posso solo dire che mi é sempre sembrato un tipo riservato, molto taciturno, e comunque tranquillo. Non mi risulta avesse mai avuto problemi di alcun tipo con nessuno, né mi risulta che un anno fa avesse tentato di suicidarsi".

Secondo quanto appurato dagli inquirenti, subito dopo essere entrati nell'appartamento i pompieri hanno passato in consegna l'omicida all'ambulanza del 118, che lo ha tradotto in ospedale, dove sembra abbia rilasciato una parziale confessione del delitto allo psichiatra che lo ha visitato. Successivamente, la squadra mobile di Chieti lo ha portato in questura, sottoponendolo per l'intera notte ad un serrato interrogatorio, al culmine del quale ha rilasciato una piena confessione, asserendo di aver strangolato l'anziana madre. Una volta terminato l'interrogatorio Di Domizio é stato tratto in arresto con l'accusa di omicidio volontario aggravato e tradotto in carcere.

"Un triste dramma familiare, della cui vera natura ci siamo resi conto non appena siamo arrivati sul luogo", ha commentato stamani il capo della squadra mobile di Chieti, Francesco Costantini, "poiché ci é subito parso evidente che la donna, che presentava visibili segni sul collo, non fosse morta per cause naturali. Dopo aver già reso una parziale confessione dell'omicidio allo psichiatra dell'ospedale Ss. Annunziata, Di Domizio é  definitivamente crollato a tarda notte, rendendo piena confessione dell'omicidio dinanzi al pubblico ministero, in maniera peraltro abbastanza lucida".

Costantini é poi tornato sul movente dell'omicidio, affermando che, in base a quanto si é appreso sinora, "l'uomo sembra pressoché certo aver agito in seguito ad uno scatto d'ira, causato da un rimprovero della madre, persona molto rigida, e di seguito di averle stretto il collo e strangolata. Una volta sfondata la porta, inoltre, i vigili del fuoco sostengono di averlo trovato in evidente stato confusionale, con una gamba fuori dal balcone, e di averlo sentito manifestare l'intenzione di togliersi la vita".

Lorenzo Ciccarelli

 

 

 

 

 


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